TROMBA D’ARIA SU CUSIO E ALTO VEREGANTE
Importanti danni a strutture e colture a pochi giorni dalla raccolta
In Italia, negli ultimi mesi, si sono verificati più di 700 nubifragi, tra tempeste, trombe d’aria e grandinate, il doppio rispetto all’estate 2018. L’ultimo avvenuto nella serata di martedì 20 agosto, quindi solo l’altro ieri, ha colpito duramente la provincia di Novara, soprattutto i comuni del Cusio e dell’Alto Vergante fino al lago d’Orta, con pioggia, grandine e una tromba d’aria che, in pochi minuti, ha rovinato il lavoro degli agricoltori locali, con ingenti danni a strutture, alberi e tetti in molti paesi, soprattutto Gozzano, Nebbiuno, Briga, Meina e Lesa. Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara e VCO, ha fatto sapere che arrivano segnalazioni dei danni più ingenti in particolare da aziende della zona di Nebbiuno (come evidenziato nella fotografia), dove la tromba d’aria ha sradicato e spezzato centinaia di piante di mele cariche di frutti pronti per la raccolta, con interi filari abbattuti e anche i frutti rimasti sulle piante ancora in piedi sono stati danneggiati dalla grandine. “Gli agricoltori –ha dichiarato Sara Baudo- stanno cercando di risollevare le piante non spezzate nella speranza di salvare almeno l’albero, dato che gran parte del raccolto per questa stagione è ormai da considerarsi perso. Altre aziende della zona ci segnalano danni alle strutture, tetti sollevati e serre scoperchiate, con le piante in vaso buttate a terra. Vento e grandine hanno abbattuto anche alcuni campi con colture foraggere”. La tromba d’aria di martedì scorso rappresenta l’ultimo di quegli eventi meteorologici che ultimamente stanno danneggiando sempre di più il mondo agricolo, non solo con la distruzione del raccolto della stagione e quindi di un intero anno di lavoro, ma anche con danni importanti alle strutture delle aziende che rischiano alla lunga di metterle in crisi.
G.D.P.