Valfenera- “Hackerata” la casella di posta elettronica del presidente della Provincia Paolo Lanfranco
Una mattinata cominciata con qualche grattacapo per il presidente della Provincia e sindaco di Valfenera Paolo Lanfranco: la sua casella di posta elettronica è stata “hackerata” da ignoti che hanno tentato una truffa verso i contatti della sua rubrica.
La scoperta verso le 8 del mattino, quando acceso lo smartphone, Lanfranco ha trovato decine di messaggi e chiamate di amici e conoscenti che chiedevano notizie sulle sue condizioni di salute. Il motivo della preoccupazione era dettato dal testo dei messaggi ricevuti dai destinatari delle mail. Recitava il messaggio:
Sto in viaggio d’affare molto importante in Costa d’Avorio (((((Abidjan))))), ma le cose qui non sono andate in buon fine. In questo momento ho un delle difficoltà a gestire la situazione del mio soggiorno e il mio ritorno e ho bisogno di un prestito di €950. Te li do dopo tre giorni al mio ritorno. Ti prego con discrezione per non far preoccupare nessuno. Posso contare su di te?”.
Chiaramente l’italiano approssimativo ha insospettito tutti coloro che hanno ricevuto l’email, oltre all’orario in cui era stata inviata: poco dopo le 5 del mattino.
Paolo Lanfranco ha verificato quindi che la sua email gli era inaccessibile. La password di accesso era stata cambiata e il ripristino impossibile poiché cambiati anche i contatti di sicurezza. Da qui la denuncia presso la caserma dei Carabinieri di Villanova d’Asti e i contatti con il provider per recuperare i dati d’accesso.
Gli hacker avevano dirottato tutta la corrispondenza di Lanfranco presso un indirizzo di posta elettronica svizzero. Le operazioni per rientrare in possesso dei suoi dati e della sua casella di posta elettronica hanno richiesto oltre cinque ore. Purtroppo Lanfranco, una volta ripristinata correttamente la sua email, ha verificato che era stata cancellata tutta la rubrica e tutte la corrispondenza memorizzata.
La truffa dei pirati informatici non è andata comunque in porto. Sembra che nessuno dei destinatari dell’email truffaldina sia caduto nel tranello.
“Ora posso dire che se avessi bisogno di 950 euro – scherza Lanfranco – non potrei contare su nessuno dei miei amici o conoscenti”.
Un’avventura fastidiosa, dunque, che non ha portato grandi conseguenze se non una lunga perdita di tempo, dalla quale Paolo Lanfranco trae una piccola riflessione:
Sarebbe opportuno velocizzare le procedure che i provider hanno per il ripristino dei dati in questi casi. Dopo una mattinata passata ad interfacciarmi con il mio gestore di posta elettronica, posso dire che l’iter è troppo farraginoso e complicato e porta via tanto tempo a chi incappa in una simile disavventura”.
Carmela Pagnotta