VERCELLI: CASA D’ARTE VIADEIMERCATI INAUGURA LA NUOVA ATTIVITA’ ESPOSITIVA

Sabato scorso 26 ottobre ’19 Casa d’Arte “Viadeimercati” di Vercelli (Via Morosone 3) ha inaugurato la nuova attività espositiva 2019-2020 con una collettiva dei seguenti maestri contemporanei: Filippo Biagioli, Alighiero Boetti, Cracking Art, Pep Marchegiani, Omar Ronda, Marco Lodola, Renzo Nucara, Helidon Xhixha, Ilirjan Xhixha.

Alighiero Boetti, uno degli artisti presentati in questa rassegna (nella foto particolare di un’opera), ha ormai raggiunto una evidente notorietà. Nato a Torino il 16 dicembre 1940 e deceduto a Roma il 24 aprile 1994, negli anni 1969-1970 ha partecipato al gruppo dell’Arte Povera, sviluppando la propria ricerca in direzione concettuale, con particolare attenzione agli effetti lucidi e combinatori, utilizzando materiali insoliti. Nel 1971 termina l’opera in progress “Dodici forme a partire dal 10 giugno 1967”, che formalizza il crescente interesse per l’intreccio politica, geografia e informazione. Compie una serie di viaggi: il Guatemala, l’Oriente e poi, un po’ per caso, il 15 marzo parte per l’Afghanistan, dove rimarrà più di un mese. Considerata dall’artista come una seconda patria, vi si recherà frequentemente due volte all’anno fino al 1979. A Kabul nasce il suo primo ricamo su tessuto, tecnica che poi lo renderà famoso. Boetti intreccia anche rapporti con le persone del posto, non solo le giovani ricamatrici della scuola della signora Kandi, con le quali dà vita ad una fiorente “Factory” afghana, ma, improvvisandosi imprenditore alberghiero, apre un hotel in un quartiere residenziale a Kabul. Fra il 1981 e il 1982 espone in Francia alla grande mostra curata da Célant al Centro Georges Pompidou. In Italia due importanti personali a Torino e Roma, rispettivamente da Franz Paludetto e da Mario Diacono. Inoltre sempre a Roma alle Mura Aureliane per la collettiva “Avanguardia Transavanguardia”, curata da Achille Bonito Oliva. Fra il 1985 e il 1986 ha lo studio in via del Pantheon, nei pressi dell’amatissimo tempio romano. Con il contributo delle donne afghane, rifugiatesi a Peshawar in Pakistan, proseguono i lavori a ricamo dell’artista: le mappe aggiornate del mondo, nuove scacchiere di lettere colorate e arazzi monocromi. Ha un forte impulso il lavoro dedicato agli arazzi di piccola e grande dimensione. Tra il 1990 e il 1991 è a New York con due personali. Inoltre numerose personali in Germania, Francia e Austria. Nel febbraio 1993 personale storica a Torino negli spazi della galleria “Christian Stein”, la sua ultima in Italia. Muore infatti a Roma l’anno seguente.

Enzo De Paoli