PIEMONTE ARTE: GAGGERO A PINO, SINDONE, BERIO, VIGLIONE, BOVONE, CARIGNANO, TOSCANI, MONDOVI’…

coordinamento artistico di Angelo Mistrangelo

 

PINO TORINESE: MOSTRA“VISIONI”DI MASSIMO GAGGERO

8-23 NOVEMBRE

PINO TORINESE

Biblioteca “Angelo Caselle”

Via Folis, 9

Inaugurazione l’8 novembre alle ore 17.30

Dall’8 al 23 novembre la biblioteca civica “Angelo Caselle” di via Folis, 9, a Pino Torinese, con il patrocinio del Comune, ospiterà la mostra “Visioni”, una antologica dell’artista pinese Massimo Gaggero.  Curato dal critico d’arte dottoressa Carla Bertone, l’allestimento, con ingresso gratuito, verrà inaugurato l’8 novembre alle 17.30. L’evento è corredato da un catalogo in quadricromia formato 33×32 di 40 pagine contenente  l’intervento critico della dottoressa Bertone, la biografia dell’artista e un excursus antologico della sua produzione dagli anni 70 ad oggi.  Il catalogo verrà presentato contestualmente all’inaugurazione della mostra. La mostra resterà aperta secondo gli orari della biblioteca : lunedì, martedì e mercoledì dalle 14 alle 18.30, giovedì, venerdì e sabato dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 18.30. Attraverso una ventina di quadri, sarà possibile ripercorrere le diverse fasi che hanno caratterizzato l’instancabile, vulcanica attività artistica di Gaggero.  Dalle prime opere di design, anche con le amatissime motociclette, si passerà attraverso la fase dei paesaggi, di grande impatto visivo e suggestivo, per poi arrivare ai ritratti e, infine, al recente periodo che vede la donna grande protagonista con una ritrattistica sensuale e accattivante di notevole fascino e frutto di una profonda, forte elaborazione interiore. Nato a Torino il 12 giugno 1957, residente a Pino Torinese dall’età di sei anni,  Massimo Gaggero, dopo la maturità artistica, si forma frequentando per qualche tempo l’Accademia Albertina  per poi passare alla scuola di Arte applicata e Design di Torino presso cui si diploma con il massimo dei voti.  L’artista, nei primi anni ’80, ha frequentato i corsi del Royal College University of Arts di Londra che, all’epoca, rappresentava un unicum a livello internazionale.  Designer di fama,  dopo varie esperienze anche nel mondo della pubblicità, Gaggero, all’incirca dal 2011, ha deciso di trasformare completamente il suo stile rivolgendo la sua ricerca alla bellezza femminile quale ideale di umanità e amore universale. Il suo tratto ricorda la forza onirica di Vincent Van Gogh o le atmosfere vive e vivaci  della pop art. Lo stile veloce e l’uso sapiente delle macchie, a volte istintuale concretizzazione di un’arte che nasce dall’io più profondo,  possono  far pensare ad una rielaborazione dello stile impressionista in chiave moderna.  L’angoscia e il dolore in alcune delle opere più drammatiche fanno tornare alla memoria lo stile di  Edvard Munch. Del resto è l’artista stesso a raccontare, con profonda consapevolezza ed empatia, di aver conosciuto, passeggiando di notte attraverso le vie cittadine, il lato oscuro della dimensione metropolitana con tutti i drammi e le più tristi condizioni di alcune fasce della società. In molte opere la tecnica mista è una sapiente alchimia artistica per portare l’osservatore all’interno del sogno dell’autore che, di volta in volta, può suscitare una gamma di emozioni sempre diverse e sorprendenti. Gaggero, che ha iniziato a dipinge a soli sedici anni,  utilizza, a seconda dei casi, acquerello, pastelli, pennarelli, colori ad olio e tutte le possibili soluzioni pittoriche.

 

IL PREMIO EUROPA NOSTRA 2019 AL RESTAURO DELLA CAPPELLA DELLA SINDONE DI GUARINI

A poco più di un anno dalla sua riapertura, martedì 29 ottobre a Parigi si è celebrato lo straordinario recupero della Cappella della Sindone, gioiello architettonico di Guarino Guarini, con l’assegnazione del prestigioso Premio del patrimonio europeo / Premio Europa Nostra 2019 per la categoria Conservazione. La cerimonia di premiazione dell’European Heritage Awards si è tenuta al Théâtre du Châtelet alla presenza del Commissario Europeo Tibor Navracsics sotto l’alto patrocinio del Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron. A ricevere il premio per i Musei Reali di Torino, di cui la Cappella è parte integrante, la Direttrice Enrica Pagella e la Direttrice dei lavori di restauro Marina Feroggio. Il premio è indetto dalla Commissione Europea ed Europa Nostra, principale rete per il patrimonio culturale che ogni anno celebra e promuove l’eccellenza nel campo del patrimonio artistico.

I lavori di recupero del monumento barocco di Guarini sono stati definiti da più parti una “scommessa vinta” per la complessità e la difficoltà del restauro, che ha visto alternarsi tre diversi cantieri nell’arco di vent’anni. Oggi la Cappella della Sindone è uno dei gioielli barocchi più visitati apprezzati dai visitatori che non mancano di soffermarsi ad ammirare il capolavoro ritrovato.

 

 

 

GALLERIA FOGLIATO: MOSTRA DI ELENA MONACO

Sabato 9 novembre 2019 alle ore 17,30 verrà inaugurata la mostra “AENIGMA” di ELENA MONACO che si protrarrà fino all’8 dicembre 2019. L’artista sarà presente con una sessantina di opere tra cui dipinti, disegni ed incisioni. Elena Monaco è nata a Carrù (CN), vive e lavora a Torino. Ha studiato al Liceo Artistico con Saroni ed all’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino ha avuto per maestri Menzio per la Pittura, Calandri e Franco per l’Incisione.

Sempre presso questa Accademia ha frequentato la Scuola libera di nudo con gli insegnanti Fanelli e Barovero ed i corsi di Grafica d’Arte con gli insegnanti Fanelli, Gatti, Gay, Tamburelli, Tassisto.

Ha partecipato ai corsi estivi di Grafica presso l’Accademia di Urbino.

Ha insegnato disegno anatomico e tecniche pittoriche all’Istituo Europeo del Design (I.E.D.).

Orario galleria 10-12,30 / 15,30-19 – chiusi lunedì e festivi

 

 

AOSTA, MOSTRA FOTOGRAFICA DI DIEGO CESARE BERIO

Venerdì 8 novembre, alle ore 18, nella Chiesa di San Lorenzo di Aosta, sarà inaugurata la mostra fotografica Diego Cesare Bèrio.

L’esposizione, curata da Daria Jorioz, presenta al pubblico una selezione di 35 fotografie in bianco e nero di medie e grandi dimensioni realizzate col banco ottico e stampate manualmente ai sali d’argento, che documentano gli aspetti più significativi del territorio della Valle d’Aosta, declinati attraverso il tema della pietra, fotografata sia dal punto di vista naturalistico e ambientale, sia da quello storico e antropologico dei manufatti litici prodotti dall’uomo nel corso della storia.

 

 

 

 

TORINO, BORGO MEDIEVALE: MOSTRA DI RAUL VIGLIONE

SCOMPARSO PIERLUIGI BOVONE PITTORE DI IMMAGINI E MEMORIE

Il profondo interesse per la pittura ha accompagnato da sempre il cammino di Pierluigi Bovone, scomparso in questi giorni dove si avverte ancora l’eco di Artissima, delle innovazioni tecnico-espressive, delle ricerche tra materia e linguaggio. Nato a Novi Ligure, in provincia di Alessandria, ha coltivato un forte interesse per le esperienze culturali del Novecento, con particolare attenzione per il Futurismo e l’Espressionismo, per una scrittura per immagini scandita dalla visione di vecchie strutture architettoniche, di miniere, fornaci, stazioni ferroviarie e chiese riprese e dipinte secondo una personale interpretazione. Vi è nel discorso di Bovone il segno di una rappresentazione che unisce linea e colore, poetica del paesaggio e quella sottile rivelazione di interiori emozioni che, di volta in volta, ha fissato nei suoi quadri: dalle essenziali città alla fiabesca Chiesa a Mochovce, da una sironiana periferia a un villaggio astrale. Un lungo percorso, quindi, che appartiene indissolubilmente a una stagione ricca di trasformazioni, di complesse riflessioni, di tensioni sociali. Bovone ha trasformato la realtà circostante in un «corpus» di immagini che esprimono «la complessità dell’assoluto», come ha scritto Vania Partilora per la mostra alla Galleria Transvisionismo di Castel’Arquato nel 2008. E si ricordano le presenze alle rassegne della Società Promotrice delle Belle Arti e del Piemonte Artistico e Culturale (con Mario Pich), di Arte Città Amica e della Galleria Bottisio, sino alla pregevole esposizione a Palazzo Panciatichi, sotto l’egida del Consiglio Regionale della Toscana. Segno e colore, forme nello spazio e l’omaggio a Le Corbusier, stabiliscono connessioni, sensazioni, impressioni di una comunicazione sensibile e sensibilmente legata a questo nostro tempo.

                                              Angelo Mistrangelo

 

 

CARIGNANO, APERICENE LETTERARIE

L’Assessorato alla Cultura del Comune di Carignano e l’I.I.S. “N. Bobbio” di Carignano propongono quattro nuovi “ apericene  letterarie”  in compagnia di scrittori. Quattro nuovi appuntamenti dove la  letteratura e il buon cibo  si fondono in  un vincente connubio.

PROGRAMMA

1)      22 novembre  2019:  Gian Luca Favetto scrittore, giornalista, drammaturgo e collaboratore  di ”La Repubblica» e RadioRai,   presenta il suo ultimo libro  Si chiama Andrea.  Andrea ha avuto un’infanzia quasi felice, dei nonni affettuosi, una madre che è «l’incarnazione del sublime» e un padre che da sempre coltiva una certa arte della fuga. E ha un lavoro: l’agente immobiliare, anche se non cerca case adatte ai clienti. Andrea cerca abitanti adatti alle case che sceglie, perché le case sono la metafora migliore per ognuno di noi. Favetto racconta la forza latente dei passaggi di stato, costruendo un personaggio unico e molteplice, che con una vita ne abbraccia molte o forse infinite. Quelle che sono e quelle che sono state. Perché Andrea è un essere umano. Come tutti.

2)      10 dicembre 2019: Alessandro Perissinotto,  autore di  “Le colpe dei padri” con cui è arrivato secondo al premio Strega 2013, torna in libreria con “Il silenzio della collina”, un romanzo che prende le mosse da un cruento fatto di cronaca realmente accaduto. Protagonista del romanzo è Domenico Boschis, nato nelle Langhe, ma trasferitosi a Roma, dove ha raggiunto il successo come attore di fiction tv. Una notizia inaspettata, però, lo costringe a tornare tra le sue colline: il padre, col quale ha da tempo interrotto ogni contatto, è malato e gli resta poco da vivere. Il vecchio  non riesce quasi più a parlare, ma  una cosa dice al figlio con urgenza disperata: “La ragazza, Domenico, la ragazza!”, per scoppiare poi in un pianto muto. Dentro quel pianto Domenico riconosce un dolore che viene da lontano. Chi è la ragazza che sembra turbarlo fino all’ossessione?

3)      28 febbraio 2020: Alessandra Comazzi, giornalista e critica televisiva de La Stampa , narra   nel suo libro “La tv che mi piace”, i personaggi, la storia e le curiosità di 60 anni del piccolo schermo. In Italia la televisione è arrivata nel 1954 e  Alessandra Comazzi  ne ripercorre la storia alla ricerca dei programmi, delle personalità e degli episodi che vale la pena ricordare. Un’antologia delle trasmissioni, delle fiction e degli eventi mediatici degli ultimi sessant’anni, conditi dagli aneddoti e dalla simpatia di una grande giornalista. Raccontare l’evoluzione del piccolo schermo e dei suoi personaggi – divi, colleghi e direttori – per rivivere la storia del nostro paese, da spettatori. Uno sguardo ironico ma sempre affettuosamente coinvolto, per esaminare, comprendere e  protrarre nel futuro la tv che ci piace.

4)      27 marzo 2020: Paola Cereda, psicologa,  scrittrice, e specializzata in diritti umani e cooperazione internazionale, con il suo ultimo romanzo, candidato al Premio Strega,  “Quella metà di noi” ci immerge in spazi  di  reconditi segreti,  intimità da preservare,  fughe inconfessate, ma anche regali senza mittente per le persone che amiamo. Cosa resta di autentico dunque nei rapporti quando si omette una parte di sé? Matilde, maestra in pensione,  lo scoprirà nel confronto con sua figlia, con l’ingegnere di cui si prende cura, con gli spaccati di vite sempre in bilico del quartiere di periferia in cui vive: ogni rapporto ci trasforma, in una dimensione di reciprocità che, attraverso l’altro, ci permette di valutare quanto, alla fine, siamo disposti a cedere di quella metà di noi..

Al termine  di ogni incontro ricco  apericena   a cura dei   professori ed allievi dell’Istituto  Alberghiero di Carignano. Tutti gli incontri si svolgeranno alle ore 18,30  presso la sala conferenze dell’Istituto Alberghiero Carignano, in Via Porta Mercatoria 4. Ingresso gratuito solo per presentazione libro (con prenotazione)

Quota di partecipazione comprensiva di  apericena: € 15,00 ad incontro.

 

MAUTO: OMAGGIO A SERGIO SCAGLIETTI

Mostra in omaggio a Sergio Scaglietti presso il Museo Nazionel dell’Automobile di Torino

Fino al 19 gennaio 2020

Il MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile di Torino celebra, a un secolo dalla nascita, il sarto dell’automobile Sergio Scaglietti con una mostra di vetture tra le più importanti da lui realizzate, visitabile da giovedì 31 ottobre 2019 al 19 gennaio 2020. Torino, 30 ottobre 2019. Carrozziere di fiducia di Enzo Ferrari, Sergio Scaglietti ha modellato per decenni abiti in metallo che hanno reso la sua fabbrica modenese famosa nel mondo per stile ed eccellenza artigiana. Il MAUTO gli rende omaggio esponendo nove vetture straordinarie e due rari telai in ferro in un percorso di approfondimento degli anni migliori della produzione di Scaglietti, quelli legati in modo indissolubile alla figura di Enzo Ferrari, suo principale committente. Arricchiscono l’esposizione documenti video che hanno come protagonista Scaglietti medesimo e la colonna sonora “per battilastra e orchestra d’archi”, composta appositamente per la mostra da Marco Robino, musicista e compositore che da tempo collabora con il regista Peter Greenaway. “L’Omaggio a Sergio Scaglietti è la dovuta celebrazione che il MAUTO dedica a una leggenda della storia dell’automobile – dichiara Benedetto Camerana, Presidente del MAUTO –. Scaglietti è stato il costruttore delle più belle carrozzerie volute da Enzo Ferrari: un brillante e intuitivo inventore di forme metalliche che rivestono quegli organismi meccanici destinati a raggiungere altissime performances sportive. 750 Monza, 250 GTO, 250 Testa Rossa, 275 GTB, sono sigle che accendono le emozioni degli appassionati e le quotazioni delle aste in ogni angolo del pianeta. Molti hanno definito Scaglietti un grande sarto di automobili: come i veri sarti ha interpretato al meglio il movimento delle forme incorporate nelle sue ideazioni”. Un viaggio alla scoperta delle opere nate dalla mano di un genio formatosi sul campo. Un artigiano delle quattro ruote, scovato per un caso fortuito o per volere del destino dal “Drake” in persona che, avendo potuto osservare le modifiche apportate da Scaglietti su una Ferrari incidentata, non si è fatto sfuggire l’opportunità. Ha puntato su di lui, ottenendo in cambio fuoriserie tra le più belle di sempre, alcune delle quali occupano ben sette delle prime dieci posizioni nella speciale classifica delle vendite all’asta più ricche di tutti i tempi.

 

FONDAZIONE COSSO: MOSTRA DEDICATA A OLIVIERO TOSCANI

Il 16 novembre, alle ore 15.00, apre al pubblico la prossima mostra presentata dalla Fondazione Cosso, dedicata a Oliviero Toscani. La mostra è curata da Nicolas Ballario, Susanna Crisanti, Roberto Galimberti. Al Castello di Miradolo si racconta il grande fotografo attraverso un percorso esposito inedito, centinaia di stampe e manifesti e migliaia di immagini proiettate. Tra le fotografie alcune escono per la prima volta dall’archivio Toscani, in questa occasione. Il percorso espositivo si sviluppa non solo nelle sale del Castello ma anche all’aperto, nel Parco storico.

 

 

 

 

 

PREMIO ALESSANDRO MARENA, THE UPCOMING ART

Giovedì 7 novembre

ore 11 | Conversazione Dall’accademia alla mostra: istruzioni per l’uso per artisti emergenti

ore 12 | Assegnazione del Premio Alessandro Marena

Torino, Biblioteca Nazionale Universitaria / Auditorium Vivaldi – Piazza Carlo Alberto, 5

Si conclude giovedì 7 novembre con l’assegnazione del Premio Alessandro Marena la terza edizione del progetto The Upcoming Art proposto dall’Associazione Alessandro Marena e inaugurato lo scorso 30 ottobre all’Auditorium Vivaldi della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino. La mostra, con opere realizzate da dodici studenti provenienti dall’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, fa parte della missione di sostegno ai talenti emergenti che l’Associazione si è data dalla sua costituzione, intervenendo alla conclusione dell’istruzione accademica, quando i giovani diplomati devono iniziare a dedicarsi alla presentazione ed esposizione delle proprie opere: una fase che è ancora di apprendimento, ma che non trova spazio nell’iter curriculare.

La giuria che assegna il Premio Alessandro Marena è presieduta dalla fondatrice dell’Associazione, Franca Pastore Marena insieme al direttore dell’Accademia Albertina di Belle Arti, Professor Salvo Bitonti, la direttrice della Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea Artissima, Ilaria Bonacossa, il coordinatore del programma di arti visive di Combo, Bruno Barsanti, l’artista Franko B e Francesca Referza, direttrice di Quartz Studio, spazio no-profit per l’arte contemporanea di Torino. Alle ore 11, prima della proclamazione del vincitore, si svolge un momento di dibattito tra giuria, artisti e pubblico, una conversazione formativa dal titolo Dall’accademia alla mostra: istruzioni per l’uso per artisti emergenti, occasione per gli studenti per cogliere indicazioni e punti di vista differenti sulla carriera dell’artista professionista e comprendere quali siano i passi necessari all’avviamento della loro attività espositiva, per calare le nozioni apprese “sui banchi” nel contesto dei circuiti di promozione dell’arte.

I 12 artisti dell’Accademia Albertina di Belle Arti in mostra: Margherita Caldiero, Raffaele Cirianni, Lorenzo D’Anella, Carola Eirale, Agnese Falcarin e Erica Suzzarellu, Bahar Heidarzade, Tazio Kastelic, Elena Mantello, Giuseppe Mulas, Marco Poma, Ambra Scali.

 

TORINO, CIRCOLO DEL DESIGN: LE CERAMICHE DI MONDOVÌ

A novembre, al Circolo del Design una mostra e un talk: raccontare un’eccellenza, tra artigianato, innovazione e contaminazione internazionale

Mostra | 12  – 29 novembre

CAPSULE // LOUISE GAARMANN

TURNING TABLES

The memory of a landscape

Il progetto dell’artista danese Louise Gaarmann (1975) nasce nell’ambito del Grant Danish Crafts and Design Abroad, istituito dalla Danish Arts Foundation, in collaborazione con il Museo della Ceramica di Mondovì e l’Ambasciata di Danimarca in Italia. Il progetto si è articolato in una residenza d’artista presso il Museo della Ceramica, una lecture in collaborazione con il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino e una produzione di ceramiche ispirate alla tavola e al contesto paesaggistico realizzate nel corso della residenza presso l’Unità Produttiva del Museo.  La mostra è a cura di Elena Inchingolo e Paola Stroppiana in collaborazione con il Museo della Ceramica di Mondovì.

INGRESSO GRATUITO

ORARI DI APERTURA

Martedì, giovedì, venerdì / 13.30 – 19.30; Mercoledì / 13.30 – 20;

Sabato / 11 – 19.30; Domenica e lunedì / chiuso

Talk | 12 novembre | ore 18.30

LE CERAMICHE DI MONDOVì

ARTIGIANATO, INNOVAZIONE E CONTEMPORANEITÀ

In occasione della mostra “Turning Tables”, verrà raccontata l’attività del Museo della Ceramica e dell’UP (Unità Produttiva) e della molteplici collaborazioni fra il Museo, le Accademie d’Arte e gli artisti italiani e stranieri che hanno esposto in museo o tenuto workshop lavorando nella UP. Durante l’incontro verrà illustrato il progetto SeVeC, che prevede un’interattività fra le specialità artistiche e artigianali rappresentate da Museo della Ceramica di Mondovì, dal Filatoio Rosso di Caraglio e dal Museo dei Vetri e Cristalli di Chiusa Pesio. Il Museo della Ceramica è frutto di un’attenta e sensata unione di privato e pubblico, incontro voluto dalla Fondazione generata ad hoc (anno 1999) e sostenuta soprattutto da Marco Levi, figura di spicco della vita cittadina.

 

PASSEGGIATA NEI BOSCHI DELLA VALLE STURA SULLE TRACCE DELL’ARTISTA GIUSEPPE PENONE

Sabato 9 novembre alle ore 15, a Roccasparvera, “Passi, percorsi, in un bosco d’autunno”. Nello stesso week end visita guidata tematica e visita spettacolo per famiglie in San Francesco

Sabato 9 e domenica 10 novembre tris di appuntamenti per il ricco calendario di eventi collaterali alla mostra “Giuseppe Penone. Incidenze del vuoto” ospitata all’interno del Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo. Il programma prevede per sabato 9 novembre, alle ore 15, a Roccasparvera (valle Stura), la passeggiata “Passi, percorsi, in un bosco d’autunno”. Nello stesso giorno alle 15,30, nell’ex Chiesa di San Francesco, avrà luogo la visita guidata “Alla scoperta di Giuseppe Penone”. Il giorno seguente, domenica 10 novembre, ancora in San Francesco, alle ore 15,30, si svolgerà la visita spettacolo per bambini e famiglie “Io sono stato molte forme”. Gli eventi sono promossi dalla Fondazione CRC e curati da Feliz Comunicazione in collaborazione con l’associazione La Scatola Gialla, il Conservatorio G.F. Ghedini di Cuneo, il METS–Musica Elettronica & Tecnici del Suono del Conservatorio di Cuneo e il Liceo Artistico Ego Bianchi di Cuneo. Per informazioni telefonare al 388/1162067 o scrivere a gestovegetale@gmail.com. La passeggiata “Passi, percorsi, in un bosco. Passeggiata in natura sulle tracce dell’esperienza originaria dell’artista” sarà accompagnata da Lucia Polano e da Domenico Olivero. I boschi sono stati e continuano a essere la fonte di ispirazione primaria di Giuseppe Penone che vi ha creato le sue prime opere. Quelli di Roccasparvera, per un pomeriggio, diventeranno il teatro di una passeggiata sensoriale ed emozionale, per riviverne l’esperienza artistica. La camminata durerà due ore circa. Si raccomanda abbigliamento sportivo e scarponcini. In caso di brutto tempo, l’evento sarà annullato. Prenotazione obbligatoria al 388/1162067 o a gestovegetale@gmail.com. La visita guidata tematica “Alla scoperta di Giuseppe Penone”, condotta da Francesca di Paolo, presenta un percorso ideato per avvicinare il pubblico all’opera dell’artista, seguendone l’evoluzione dall’arte Povera a oggi. Dalle origini montane alla fama mondiale, verrà delineata la storia di uno scultore alla ricerca dell’essenza dell’uomo. La visita-spettacolo per bambini e famiglie “Io sono molte forme” propone un viaggio interattivo nella mostra, alla ricerca di un ritrovato senso di essere natura lungo i sentieri delle opere di Giuseppe Penone. I bambini possono partecipare all’evento da soli o accompagnati dalla propria famiglia.  Prenotazione obbligatoria al 388/1162067 o a gestovegetale@gmail.com.

 

IN OCCASIONE DI CIOCCOLATÒ 2019 GLI APPUNTAMENTI AL MUSEO ACCORSI-OMETTO

Domenica 10 e domenica 17 novembre, ore 11.00

Visita a tema L’ANIMA DOLCE DEL SETTECENTO

Visita a tema all’interno delle sale del Museo Accorsi-Ometto, alla scoperta dei rituali della tavola del Settecento e della diffusione della cioccolata come bevanda alla moda.

Alla fine della visita, un dolce assaggio gentilmente offerto dalla Venchi

COSTO: € 6,00; con Abbonamento Musei € 3,00

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA: 011. 837 688 int. 3

Giovedì 14 novembre, ore 16.00

Presentazione del libro

CIOCCOLATO SOMMELIER. Viaggio attraverso la cultura del cioccolato

Partecipano gli autori Clara e Gigi Padovani e Giovanni Battista Mantelli,

direttore creativo di Venchi

Sala conferenze Fondazione Accorsi-Ometto

Considerato un tempo “cibo degli dei”, utilizzato a scopo terapeutico e propiziatorio da Maya e Aztechi, il cioccolato è ancora oggi un vero e proprio oggetto di culto. Questo splendido volume, illustrato dalle fotografie del maestro di still-life Fabio Petroni, ne ripercorre la storia, le molteplici forme e gli utilizzi: dall’origine delle coltivazioni di cacao al complesso processo di lavorazione, in un viaggio all’insegna dei sapori e degli aromi che hanno stregato il mondo intero. Completa il volume una raccolta di ricette originali degli chef del Relais Cuba Chocolat, che sapranno rendere il cioccolato non solo un delizioso momento da assaporare, ma un vero e proprio protagonista in cucina. Seguirà degustazione di specialità Venchi.

INGRESSO LIBERO FINO A ESAURIMENTI POSTI.

Domenica 17 novembre, ore 15.30

IN FAMIGLIA AL MUSEO ACCORSI-OMETTO!

Racconti al profumo di cioccolato

Gli aristocratici del Settecento, impazziti per la cioccolata, amavano iniziare la giornata con questa gustosa bevanda. Attraverso giochi, indovinelli e racconti i bambini andranno alla scoperta degli usi e dei costumi delle cucine settecentesche, dei segreti del cioccolato e delle sue antiche ricette.

Al termine della visita i bambini realizzeranno un porta cioccolatini e riceveranno un dolce assaggio gentilmente offerto dalla Venchi.

RIVOLTO A: bambini dai 6 agli 11 anni

DURATA: 1 ora e mezzo circa

COSTO: bambini € 4,00 anche per i possessori di Abbonamento Musei Junior

Adulti € 8,00 oppure gratuito per i possessori dell’Abbonamento Musei

Due adulti + un bambino: € 16,00

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA: 011.837.688 int. 3

 

AVIGLIANA, OPERA PRIMA PER IL CENTENARIO DI PRIMO LEVI

Giovedì 14 novembre 2019 dalle 20.30 presso la Biblioteca “Primo Levi” di Avigliana (TO), in Via IV Novembre 19, in occasione della rassegna organizzata per festeggiare il centenario della nascita di Primo Levi “È questo l’Uomo”, organizzata dalla Biblioteca e che vedrà nella stessa sera l’intervento del prof. Ernesto Ferrero, B:Factory e AB.Fabbrica Creativa presentano opera prima: le tre dimensioni di Se questo è un Uomo, un racconto teatrale di e con Alberto Borgatta. “Parlavo con tutti, sui treni, sui tram, appena riuscivo ad attirare l’attenzione di qualcuno…” Inizia in un certo senso così il viaggio di uno dei testi più importanti del XX secolo, ovvero Se questo un Uomo. Oggi è difficile pensare a una narrazione dell’Olocausto che prescinda dalla lucida testimonianza di Primo Levi, ma quello che spesso si dimentica è la genesi complicata di un’opera nata in un momento storico, quello del secondo Dopoguerra, che ben poco era disposto a riascoltare e riaffrontare gli orrori di un conflitto sanguinoso come quello appena concluso. Opera prima comincia così dai giorni successivi al ritorno di Primo Levi, nel gennaio del 1946, quando il giovane chimico, che si descriverà qualche anno dopo nelle pagine de Il sistema periodico, “in stato di alienazione” trova lavoro presso lo stabilimento di vernici “Duco-Montecatini” di Avigliana. Da qui inizia un racconto attraverso le tre dimensioni dell’opera: quella del racconto, innanzitutto, ovvero quel peso che Primo Levi cerca, con la scrittura, di sciogliere. Poi, quella dell’uomo Primo Levi, che nelle pause, nei viaggi in treno da e verso Torino, in preda a una voglia quasi febbrile di raccontare, scriverà i racconti che sarebbero poi finiti a comporre Se questo è un Uomo. Infine, il difficile viaggio dell’opera, scartata dall’Einaudi, pubblicata da un piccolo editore torinese e, inizialmente, apparentemente destinata all’oblio. Il racconto si snoda attraverso le pagine leviane ed estratti da lavori collaterali di Primo Levi, come le riduzioni radiofoniche e teatrali di Se questo è un Uomo realizzate rispettivamente dalla RAI e dal Teatro Stabile di Torino negli anni ’60, con la supervisione dello stesso autore. Opera prima è un racconto teatrale di e con Alberto Borgatta, con la regia tecnica di Luca Borgatta e la produzione musicale a cura di Borgatta’s Factory. L’ingresso è gratuito.