Museo del Risorgimento: Torino e il Canto degli Italiani, tra musica e storia
“Io sentii dentro di me qualche cosa di straordinario, che non saprei definire adesso. So che piansi, che ero agitato, e non potevo star fermo. Mi posi al cembalo, coi versi di Goffredo sul leggio, e strimpellavo, assassinavo colle dita convulse quel povero strumento, sempre cogli occhi all’inno, mettendo giù frasi melodiche, l’una sull’altra, ma lungi le mille miglia dall’idea che potessero adattarsi a quelle parole”. Con queste parole Michele Novaro nel 1875 ricordava quella sera del 10 novembre del 1847, quando a casa di Lorenzo Valerio, a Torino, gli venne recapitato il testo de “Il Canto degli Italiani”. Goffredo Mameli, studente genovese ventenne e patriota mazziniano, lo mandava a lui che si trovava a Torino per lavorare come secondo tenore e maestro dei cori nei teatri Regio e Carignano. Nasceva così “Il Canto degli Italiani”, meglio conosciuto come “Fratelli d’Italia”. L’immediatezza dei versi e l’impeto della melodia ne fecero il più amato canto dell’Unificazione durante il Risorgimento e nei decenni successivi, tanto che il 12 ottobre 1946 venne riconosciuto inno nazionale della Repubblica Italiana da un decreto mai convertito in legge. Questo passaggio è avvenuto solo di recente, grazie all’impegno di un parlamentare torinese, Umberto D’Ottavio, promotore della legge 181 del 4 dicembre 2017 che ha reso finalmente ufficiale l’Inno di Mameli. Per ricordare questa storia che lega in modo speciale la città di Torino a “Il Canto degli Italiani”, il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, da sempre depositario e custode della memoria della nazione, sabato 9 novembre 2019 alle ore 15.30 ospiterà l’evento “Torino e il Canto degli Italiani, tra musica e storia” organizzato in collaborazione con la Fondazione Vittorio Bersezio e con il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino. Dalla partitura dell’Inno, il cui originale è conservato dal Museo, partiranno le riflessioni di Cesare Chiesa, segretario generale della Fondazione Bersezio e di Mauro Bouvet, coordinatore delle Edizioni del Conservatorio “G. Verdi” di Torino. Verrà poi proiettato il docufilm “Il Canto degli Italiani” del musicista Maurizio Benedetti. L’attore e regista Mario Brusa leggerà alcune poesie di Goffredo Mameli e il professor Paolo Bianchini dell’Università di Torino spiegherà la funzione educativa dell’Inno nazionale. Umberto D’Ottavio, infine, interverrà per spiegare il tormentato iter legislativo che ha portato alla definitiva consacrazione de ” Il Canto degli Italiani”.
Programma:
Umberto Levra, presidente del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano
Saluti e introduzione
Cesare Chiesa, segretario generale della Fondazione Bersezio
L’impegno della Fondazione nella divulgazione della cultura del Risorgimento
Maurizio Benedetti, musicista
Presentazione del docufilm Il Canto degli Italiani
Mauro Bouvet, coordinatore delle Edizioni del Conservatorio G. Verdi di Torino L’edizione critica della partitura di Mameli-Novaro
Mario Brusa, attore e regista
Goffredo Mameli poeta
Paolo Bianchini, Università di Torino
La funzione educativa dell’Inno Nazionale
Umberto D’Ottavio, promotore della legge 4/12 2017 n.181 sull’inno nazionale
L’inno di Mameli: una storia lunga 170 anni per diventare ufficiale
L’appuntamento è per sabato 9 novembre alle ore 15.30 presso la Sala Cinema del Museo del Risorgimento. L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti.