Sacra di San Michele: un Natale speciale
Per chi vuole trascorrere un Natale speciale, la Sacra di San Michele – monumento simbolo del Piemonte – è il luogo dove ritrovare l’armonia e lo spirito giusto per la festa. Già martedì 24 dicembre è in programma una Vigilia di Natale davvero suggestiva. Si comincia alle 21:30, partenza dalla Frazione Mortera, con una fiaccolata lungo il sentiero dei Principi, un evento che si ripete dalla fine del secolo o millennio scorso. A molti il lungo corteo di luci potrà suggerire una scena dal film “Il nome della rosa”. D’altronde l’omonimo romanzo da cui è tratta la pellicola è stato ispirato all’autore, Umberto Eco, proprio dall’imponente e affascinante figura della Sacra. Alle 23:15, accoglienza al Portone di Ferro, alla base delle scalinate, e veglia di Natale in cammino, passando per le scale esterne, lo Scalone dei morti e la millenaria Porta dello zodiaco per entrare finalmente nella chiesa. La salita sarà accompagnata per la prima volta da numerosi brani natalizi cantati dal Coro polifonico della Sacra di San Michele, udibili sia attraverso altoparlanti posti lungo il percorso sia grazie alle voci dei cantori che in molti punti riescono a superare le pur solide mura. Diretto dal maestro Enrico Euron, che è anche l’organista titolare dell’Abbazia, il coro è nato meno di un anno fa, anima la liturgia della S. Messa domenicale e si è già messo in luce con alcuni applauditi concerti. Alle 23:45 circa, in Santuario, Santa Messa Solenne della Notte di Natale con i canti dei circa 30 elementi del Coro della Sacra e l’intervento di cinque strumentisti. Si tratta di una dozzina di brani natalizi tradizionali, proposti in italiano e latino, nei giusti momenti della celebrazione. Al termine della Messa, scendendo lungo i comodi percorsi si potranno ammirare le ciclopiche mura dell’Abbazia, e la Torre della Bell’Alda, che merita un discorso a parte. Narra la leggenda che la ragazza, per sfuggire alle bramosie di mercenari invasori, invocando San Michele si buttò dalla cima della torre e rimase illesa. Per mostrare di essere prediletta dall’arcangelo si gettò di nuovo, ma questa volta si sfracellò sulle rocce. Continuando la discesa in una splendida alternanza di luci e ombre, ecco inattesa la statua ben illuminata dell’Arcangelo Michele. Con una dolce e gentile sorpresa, prima dell’uscita, vin brulè e cioccolata calda per tutti, bevande offerte dai solerti e gentili volontari, sempre presenti alle iniziative della Sacra. Infine, se il tempo sarà favorevole, l’impagabile vista sulla suggestiva pianura illuminata da migliaia di luci, visibile fino a Torino, e l’oscura mole del misterioso monte Musinè, protagonista di racconti fantasy o di immaginarie presenze aliene. C on un ultimo sguardo allo splendido panorama, si conserva nel cuore un’esperienza sacra o laica che non lascia indifferenti. Data la gran folla che partecipa, si può parcheggiare l’auto nelle piazzole lungo la strada in zona Mortera o a San Pietro, oppure nelle strisce blu (gratuite) o proseguendo verso Valgioie.
Giorgio Lombardi