di Antonio Mignozzetti
“ PALAZZO GROSSO”
Nel 1738 il conte Francesco Giovanni Grosso di Bruzolo, di Riva presso Chieri, decise di ricostruire il palazzo di famiglia compromesso dalle guerre, dagli incendi e da parziali crolli, affidandone l’incarico al giovane architetto Bernardo Antonio Vittone che si era fatto notare con opere come la fantastica chiesa del Vallinotto a Carignano e il prestigioso Collegio delle Province che si stava costruendo in quel momento. Vittone progettò un possente edificio diviso in tre corpi. Quello centrale era dedicato all’elegante atrio e al sovrastante salone d’onore, collegati da un monumentale scalone a due rampe. I due corpi laterali, a forma di U, erano riservati agli appartamenti dei due fratelli Grosso. Per controversie sorte con il Comune, i lavori vennero interrotti e il progetto vittoniano restò a lungo incompiuto. Fu portato a termine, con sostanziali modifiche, solo nel 1771 (Bernardo Vittone era deceduto l’anno precedente) dall’architetto Giacinto Bays. Questi, fra l’altro, trasferì lo scalone andando ad occupare il settore laterale destro. Del palazzo, all’esterno colpisce la severa ma armoniosa facciata, scandita verticalmente da lesene e orizzontalmente da cornicioni, gli uni e le altre leggermente aggettanti in modo da non compromettere la possente unitarietà dell’insieme. All’interno l’attrattiva principale è il solenne salone d’onore.
LA PARROCCHIALE DI SANTA MARIA ASSUNTA
Fra il 1719 su disegni di Giovanni Antonio Sottis, e il 1725 su progetto di Gian Giacomo Plantery, il Comune di Riva diede il via alla ricostruzione della medioevale chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta. Nel 1731, per l’imperversare della guerra, l’impresa venne sospesa. Mancava ancora la cupola ma per trent’anni la chiesa venne utilizzata con una copertura posticcia. Quando, nel 1761, si decise di portarla a termine, non si trovarono più i vecchi progetti. Si incaricò perciò Bernardo Vittone di prepararne di nuovi. L’architetto per prima cosa intervenne sull’aula centrale progettata da Plantery. Fra l’uno e l’altro dei quattro arconi della crociera, dove ci si aspetterebbero i consueti pennacchi a sostegno del tamburo, a sua volta sostegno della cupola, egli, con grande effetto decorativo, scavò profondi coretti che le numerose finestre trasformarono in altrettante “camere di luce”. Poi, annullando il tamburo, innalzò una delle sue portentose cupole impostata direttamente sui quattro archi principali e su quelli dei coretti. Dai pilastri emergono esili costolature che si insinuano lungo il grande ombrello spartendolo in otto settori. Salendo e assottigliandosi esse vanno a confluire attorno alla base circolare della lanterna. Il risultato complessivo dell’intervento vittoriano è una grandiosa aula ottagonale che accoglie il fedele e il visitatore con un abbraccio fatto di bellezza, di armonia e di luce. La semplice facciata in cotto non lascia immaginare la meraviglia che il visitatore si troverà davanti entrando nella chiesa.
(Foto di Cesare Matta)
Bibliografia
dalmasso franca (a cura di), Palazzo Grosso a Riva presso Chieri. Le amere delle meravigliee il giardino pittoresco di Faustina Mazzetti. Riva presso Chieri 2008.
mignozzetti antonio, Chiesa dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, parrocchiale di Riva presso Chieri, Torino 2014.