66 anni di bottega, 60 anni d’ amore con Teresina.
di Antonella Rutigliano
È stato un amore nato da bambino, iniziato con il fratello Aurelio. Incollavano, risuolavano, ma creavano e producevano anche scarpe. Dopo qualche anno Aurelio andò a lavorare in fabbrica, in Fiat. Partito dal Veneto, Armando Benvegnù, si è innamorato di un lavoro antico, all’ epoca molto utile perchè come dice Armando, una volta c’ erano le scarpe buone. Oggi la maggior produzione viene fatta con altri materiali e altre tecniche di assemblaggio e il ciabattino, oggi non serve quasi più. Il periodo di covid è stato decisivo per convincere la coppia a tirar giù la serranda. “All’ epoca il lavoro era tanto e si lavorava parecchie ore al giorno. Avevo una casa, due figli, un lavoro, ma alla sera, dopo aver mangiato due bocconi scendevo giù con lui, e a volte si continuava fino ad ora tarda”, mi racconta la moglie, compagna e braccio destro di Armando. “Non sono il suo braccio destro, sono la sua badante. Lo dico ridendo! Abbiamo lavorato tanto, ma con tanta soddisfazione. I clienti con il tempo diventavano amici con cui scambiare due chiacchiere, un consiglio: non ci siamo annoiati. All’ inizio la colla mi dava fastidio, quando aprivamo i barattoli dovevamo aprire porte e finestre, poi le colle sono cambiate e non puzzano quasi più”. Teresina ride e si commuove anche un po’; 60 anni a fianco di un uomo con cui ha condiviso tutto e con cui rifarebbe ogni cosa. Ora andranno a passeggiare come facevano quando erano giovani, o come faceva lei, ragazzina, che per vederlo e stare con lui, passava davanti alla bottega con i grissini di Altina nella mano. “Ne mangiavamo due mentre scambiavamo due parole. Eravamo felici”. I social sono stati invasi dai saluti e dai ringraziamenti quando i figli hanno postato la notizia. Da oggi, gli unici che se li godranno saranno Marco con Cristina Riccardo e Massimo, e Paolo con Letizia e Lorenzo, che li ringraziano per tutto l’ amore che ci hanno messo in ogni cosa che hanno fatto. Per tutto l’ amore che hanno dato. Grazie anche da tutti i cambianesi