L’autista: non c’è bisogno di fare rimproveri…
di Luisa Zarrella
Sono trascorsi quasi due anni dal primo caso Covid in Italia e da allora sono seguiti mesi di lockdown, zona rossa, arancione, gialla e bianca. Quando sembrava che la situazione stesse migliorando sono tornati a salire i contagi. Spesso si dimentica l’importanza dell’utilizzo delle mascherine che è un dispositivo che può proteggere noi ma anche gli altri . Purtroppo non viene indossata da tutti infatti non è raro vedere persone a bordo di bus, treni, con la mascherina non posizionata correttamente. Per conoscere la situazione a Chieri abbiamo fatto qualche domanda ad un autista del bus 30 Alberto che fa questo lavoro da circa vent’anni.
– Le è capitato in questi mesi di rimproverare qualche passeggero che non indossava correttamente la mascherina a bordo? Com’è andata?
“Per quanto riguarda la linea 30 di Chieri è abbastanza tranquilla la maggior parte dei passeggeri indossa la mascherina quindi non c’è bisogno di rimproverarli. Purtroppo non è così per alcune linee di Torino, tipo quella di Borgaro. Mi è capitato di fare notare ad alcuni passeggeri che senza mascherina non potevano salire a bordo del bus e loro hanno preso a sassate il pullman. Io faccio questo lavoro da vent’anni e non è stato mai così stressante come ora col Covid.”
-Come si potrebbe fare rispettare questa semplice regola?
“Ci vorrebbero più controlli soprattutto per le linee più problematiche. Ci vorrebbe a bordo del bus anche una figura come un controllore o magari qualcuno delle forze dell’ordine”.
– Secondo lei perché alcuni sono restii ad indossare la mascherina?
” Penso che si tratti di un fatto di scomodità , soprattutto per chi porta gli occhiali in quanto si appannano. In altri casi si tratta di vera e propria ribellione nei confronti delle regole imposte ,ci sono anche casi di menefreghismo”.