CENTOTORRI/SFOGLIA LA RIVISTA – Cambiano, i giovani e l’energia. La ricetta di Martina

Intervista al nuovo assessore alle politiche giovanili, Martina Gizzi

di Antonella Rutigliano).

 Vaccini sì vaccini no; la situazione è complessa soprattutto per i minorenni, perchè sono i genitori che devono decidere. I maggiorenni, e in questo caso quelli di Cambiano, non hanno avuto dubbi: bisogna vaccinarsi. “Ci tengo a dire che il nostro paese è quello che nel chierese ha avuto più vaccinati in generale. Convincere i giovani è stato facile perchè hanno una grande fiducia nella scienza e una gran voglia di normalità. Nessuno come loro in questa pandemia è stato penalizzato qui come altrove”, mi riferisce l’ Assessore cambianese alle Politiche Giovanili Martina Gizzi. Ventinove anni compiuti da poco, frequenta il Politecnico di Torino come dottoranda di ricerca. Si occupa di energia rinnovabile. – Amica di Greta? “In modi diversi ma miriamo allo stesso obbiettivo”. Energia rinnovabile; credo che sia un termine appropriato per i giovani che come tutti i giovani di tutte le epoche hanno intrinsecamente in loro energia e voglia di cambiare. Martina Gizzi, crede fortemente in questa energia e non solo perchè è una di loro ma perchè con loro, e per loro ci lavora. “Ricevo continuamente e-mail con proposte, idee e consigli. Mi confidano il desiderio e la neccessità di esprimersi e delle difficoltà che incontrano nel non trovare spazio e ascolto. Malgrado questo non mollano”. Vorrebbe creare uno spazio nel suo paese solo per loro; non per separarsi dal resto del mondo ma dove tra persone che parlano lo stesso linguaggio possano confrontarsi senza vincoli e trovare soluzioni. Ci sta lavorando. Sta raccogliendo idee e possibili sponsor. “È un progetto a cui tengo molto”. La parola energia di questi tempi è sacra e non va sprecata. Quella dei giovani è gratis: non disperdiamola. E se vogliamo fare un gesto altruistico verso di loro fermiamoci: cerchiamo di ricordare come eramamo noi alla loro età. Quali erano i nostri sogni, le speranze; e se è vero, che come dice Francesco De Gregori “la storia siamo noi”, armiamoci di ottimismo e facciamola.”