Via Visca resta com’è. Un esperimento in vista del nuovo Piano de Traffico
Sono partiti i lavori per l’estensione dell’area pedonale di Chieri, ovvero la pedonalizzazione del tratto di via Vittorio Emanuele II compreso tra piazza Cavour e le vie Cesare Balbo e Visca.
Il prolungamento dell’isola pedonale comporterà:
-divieto di circolazione ai veicoli in via Vittorio Emanuele II, nel tratto compreso tra via Balbo e piazza Cavour, ad eccezione dei veicoli autorizzati per i quali sarà istituito il senso unico di marcia in via Vittorio Emanuele II con percorrenza da piazza Cavour in direzione via Balbo;
-l’estensione della Ztl notturna (22-6) in via Cesare Balbo, in vicolo Mozzo della Madonnetta e in vicolo Tepice;
-l’inversione del senso di marcia in via Balbo, che potrà essere percorsa solo per uscire dal centro (percorrenza da via San Giorgio a via Cottolengo);
-il mantenimento su via Visca dell’attuale senso di marcia;
l’accesso ai parcheggi privati assoggettati ad uso pubblico, che si trovano in vicolo Tre Re, non più dall’area pedonale, bensì da via Diverio uscendo su via Visca.
“Si tratta di un provvedimento che ha natura sperimentale, in attesa dell’approvazione del nuovo Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU) – dice l’assessore alla viabilità Paolo Rainato-nella revisione del documento di pianificazione della viabilità cittadina saremo affiancati da professionisti qualificati, con l’intento di dare concreta efficacia alle isole ambientali/zone 30 esistenti, aumentare la sicurezza stradale e ridurre l’incidentalità e la pressione del traffico, migliorare l’accessibilità (in particolare quella ciclo-pedonale), contrastare il traffico “parassita” e di attraversamento, valorizzare il commercio di vicinato e artigianato. Le modifiche alla viabilità che vogliamo realizzare sono coerenti con la nostra visione di Chieri come città inclusiva e sostenibile, e per farlo abbiamo voluto adottare un metodo preciso, ovvero ascolto e sperimentazione, condividendo e discutendo con i cittadini le nostre intenzioni senza farle calare dall’alto, assumendoci la responsabilità delle scelte così da evitare rinvii e prolungate situazioni di impasse, verificando poi l’efficacia degli interventi sperimentali, confermandoli o operando eventuali correttivi, che poi il PGTU recepirà».