47 opere della Collezione Civica “Trame d’Autore” raccontano lo spirito pionieristico e originale del processo di riuso nella Fiber Art
Dal 15 giugno, all’Imbiancheria del Vajro, in via Imbiancheria 12, a CHIERI, è aperta la mostra «La Bellezza Ritrovata», quarto appuntamento del progetto «RestART! Museo relazionale Imbiancheria del Vajro», il cui obiettivo è raccontare, attraverso cinque mostre nell’arco di due anni, la preziosa Collezione Civica di Fiber Art del Comune di Chieri, “Trame d’Autore”, che con oltre 300 opere realizzate da artisti di tutto il mondo costituisce un patrimonio di valore e di rilevanza internazionale. Dopo le mostre «I introduce myself» (giugno 2021) e «Un grande Abbraccio al Mondo» (marzo 2022) e la quarta edizione di «Tramanda» (settembre 2021), ora «La bellezza ritrovata» propone fino al 15 settembre 2022 una selezione di 47 opere di 35 artisti, che evidenziano lo spirito pionieristico e originale del processo di riuso nella Fiber Art.
Spiega Silvana NOTA, critica d’arte e direttrice artistica del progetto RestART!: «Precorrendo i tempi gli artisti, nella loro visione aperta e in anticipo sulla propria epoca, hanno da sempre espresso attenzione agli oggetti abbandonati, dimenticati o spesso considerati insignificanti. Ma è con il nascere delle avanguardie storiche del primo Novecento che questo interesse diventa un contenuto forte, declinato nei più eterogenei linguaggi e significati, rielaborati e trasformati in oltre 120 anni di storia dell’arte. Per la Fiber Art, in modo particolare, la sensibilità verso il recupero di materiali dismessi si presenta come un elemento connaturato, estrinsecato in un’infinita gamma di variabili e variazioni che riassumono, e al contempo travalicano, i concetti divenuti ormai classici e noti anche al grande pubblico: gli Object trouvé, oggetti trovati per caso e utilizzati come materiale espressivo, altri invece ascrivibili al ready made, elementi destinati ad usi diversi, mutuati, decontestualizzati e assurti a opera tout court, o ancora pezzi di uso quotidiano trasformati in assemblages. I fiber artist, utilizzando il telaio con un concetto non convenzionale, oppure sperimentando senza limiti l’off loom e il mixed media, hanno apportato dalle origini degli Anni Sessanta ad oggi una visione ancora maggiormente estesa, che sembra fluire da un atteggiamento di abituale sensibilità all’osservazione di ciò che ci circonda attraverso uno sguardo attento alle sfumature, ai dettagli, alle piccole e grandi cose abbandonate al loro destino, e invece utili ad una particolare poetica basata su una comunicazione visiva libera da regole e da medium espressivi omologati. La mostra, attraverso una selezione di opere della collezione Trame d’Autore, intende evidenziare lo spirito pionieristico e originale del processo di riuso nella Fiber Art, che si apre su innumerevoli strade di lettura e fruizione. Un solo filo conduttore e tanti temi, attraverso un multiforme susseguirsi di visioni: dalla Recycling Art, ai Combines di materiali apparentemente incompatibili tra loro, dalle morbidezze dei fogli per imballaggio alle lamiere intrecciate a fili colorati, dai detriti lasciati dal mare ricomposti in magnifiche sculture aeree per arrivare a soluzioni quasi impensabili di Soft Sculpture che si abbarbicano duttili sulle superfici nelle quali vengono appoggiate. Nel percorso proposto in sintonia con la mission del Museo Relazionale, si incontrano dialoghi che si interfacciano con la pittura, la SprayArt, le voci narranti, l’Arte Partecipata e l’Installazione Collettiva Aperta “L’arte moltiplica l’arte”, un concatenarsi di artisti che si collegano allo spirito di un piccolo seme d’acero e il suo viaggio nel vento che lo porterà nel mondo. L’itinerario propone, inoltre, tre focus site specific, cioè spazi appositamente pensati da altrettante artiste per questa esposizione all’Imbiancheria-Museo Relazionale, e una sezione tematica di Libri Tessili d’Artista. Ancora una volta la Fiber Art riesce a sorprendere, incuriosire e a colmare quel vuoto muto dell’usa e getta sostituito da gesti che rivalorizzano, impreziosiscono, riportano a nuova luce e vita donando bellezza».
«Questa mostra è la quarta tappa di un progetto che vuole far conoscere e valorizzare il ricco patrimonio di Fiber Art che Chieri custodisce, un patrimonio importante dal punto di vista non solo storico e culturale ma anche estetico-dichiara l’assessore alla Cultura Antonella GIORDANO-Grazie a RestArt! abbiamo recuperato gli splendidi spazi dell’Imbiancheria del Vajro, e dato vita ad un museo “relazionale” e non “statico” dove il visitatore non è un fruitore passivo ma parte attiva. Ad ottobre il percorso di RestArt! si concluderà con un’ultima mostra, dove le opere della Collezione Civica saranno selezionate da cittadini comuni che indosseranno per l’occasione i panni del “curatore” dando vita ad un’esposizione “condivisa”. Inoltre, stiamo lavorando al progetto di una mostra a Palazzo Barolo, a Torino, così da poter far conoscere le opere della nostra prestigiosa Collezione civica anche al di fuori di Chieri, dimostrando che il nostro patrimonio tessile non è un qualcosa di polveroso che appartiene al passato, ma continua a caratterizzare l’identità del nostro territorio, in dialogo con l’arte, il design, la moda».