CENTOTORRI/SFOGLIA LA RIVISTA – Chieri, due secoli di storia (con polemiche)

“Pagine di storia chierese  (civile e religiosa. 1789-1985): l’ultimo libro di Antonio Mignozzetti. 

Circa un mese fa, edito dall’ “Editrice TipoLitografia Il Punto” di Luciano Capra, è uscito l’ultimo libro del nostro collaboratore Antonio Mignozzetti: una ricerca storica (512 pagine, settanta foto in bianco e nero) sugli ultimi due secoli di storia chierese. Inizia con la “rivolta del pane” del luglio 1797 e con l’epoca napoleonica. Prosegue con i progressi della Chieri dell’Ottocento, le guerre d’indipendenza, il Risorgimento, i contrasti Stato-Chiesa, la Grande Guerra, le intemperanze socialiste e il “biennio rosso”, la reazione fascista e il “ventennio  nero”, Chieri durante la seconda guerra mondiale, Chieri nell’Italia repubblicana fino al 1985, il “boom” economico,  le svolte epocali come i referendum sul divorzio e sull’aborto. Un periodo storico sul quale si è scritto molto, ma in modo frammentario. Mancava un’opera complessiva come questa. Anche se Mignozzetti, nella sua breve premessa al libro, nega di aver scritto una storia sistematica. Gli chiediamo di precisare questa sua affermazione: “L’ho spiegato nella premessa alla quale fate riferimento – ha risposto -. Il titolo del libro: “Pagine di Storia chierese”, che ho preferito al più pretenzioso “Storia di Chieri”, sta appunto a significare che il racconto non è sempre  organico. A capitoli più dettagliati ed esaurienti se ne alternano altri che si muovono più per sommi capi. Perché il libro nasce dalla fusione di pagine di epoche diverse, scritte con finalità diverse. Mettendoli insieme ho cercato di armonizzarli, ma sono consapevole di non esserci riuscito al cento per cento”.

Il  sottotitolo precisa che si tratta di storia sia civile che religiosa.“Sì- aggiunge Mignozzetti –  perché, di fatto, ho guardato non solo all’ambito civile ma anche a quello religioso della vita chierese, e ai rapporti intercorsi, specialmente in certi periodi, fra i due ambiti. Anzi, a dirla tutta, inizialmente questo era il mio intento principale, che poi man mano ha lasciato il posto ad una visione più generale, sia civile che religiosa, appunto”.

  È evidente che in certi capitoli il discorso sui temi religiosi diventa preponderante, e talvolta si fa polemico contro certe tendenze del Cattolicesimo contemporaneo. “È vero. Devo riconoscere che il Cattolicesimo ufficiale, a livello sia generale che locale, lo sento sempre più estraneo, perché sempre più lontano dalle radici e perché al suo interno è sempre più difficile esprimere qualche dissenso senza rischiare l’emarginazione. Questo libro mi si presentava come una occasione unica per far sentire una voce fuori dal coro, fedele alla tradizione bimillenaria della Chiesa, dai suoi inizi al Concilio Vaticano II (quello dei documenti scritti e votati dai Padri Conciliari, non quello del fantomatico “spirito del Concilio”che ormai imperversa dovunque) . 

     Ma nel libro la polemica si estende anche a certi aspetti della storiografia civile, ad esempio alla vulgata tradizionale sul Risorgimento. “Verissimo anche questo. Ma ormai le scoperte della storiografia più recente e più seria sul modo in cui è stata realizzata l’unità dell’Italia sono condivise largamente. È solo nella Scuola che ancora vengono ignorate. Io, senza minimamente voler mettere in discussione l’unità nazionale, non  potevo esimermi dal raccontare come sono andate veramente le cose”.

 

Antonio Mignozzetti, “PAGINE DI STORIA CHIERESE (civile e religiosa, 1789-1985)”.

Editrice TipoLitografia ‘il Punto’ di Luciano Capra

In vendita nelle librerie di Chieri e del Chierese

Prezzo € 23