Nel 1922 fu festeggiato per la nomina a Cavaliere della corona d’Italia
di Bruno Bonino
Il chierese Enrico Bertello un secolo fa, a fine aprile 1922, venne festeggiato solennemente a Borgo San Dalmazzo (Cn) per la nomina a Cavaliere della corona d’Italia, a soli 37 anni d’età, per meriti in campo editoriale-tipografico nell’attività svolta in quella cittadina nei pressi di Cuneo. Bertello era nato a Chieri nel 1885 e in gioventù, da apprendista, aveva acquisito i primi rudimenti dell’arte tipografica lavorando nella tipografia di Matteo Ghirardi, appassionandosi a questa attività. Nel 1911 Bertello avendo saputo che era in vendita una piccola tipografia a Borgo San Dalmazzo, l’acquistò e si trasferì in quella località. La Tipografia Perrier di Bertello ebbe un rapido sviluppo e dopo pochi anni, si trasferì in un nuovo e ampio edificio, cambiandone la denominazione in Istituto Grafico Bertello.
Nel resoconto dei festeggiamenti al neo cavaliere, il giornalista del periodico cuneese “La sentinella delle Alpi”, nel numero del 6 maggio 1922 scrisse che vi partecipò una delegazione giunta da Chieri che fu omaggiata dalle autorità locali in quanto rappresentanti del comune che, oltre ad aver dato i natali al Bertello, era “una città bella, simpatica e gentile”. All’inizio di un lauto banchetto a cui presero parte oltre 250 invitati, subito dopo l’intervento del sindaco di Cuneo avv. Bassignano, prese la parola il chierese Matteo Ghirardi, legato a Enrico Bertello da vincoli di stima e amicizia. Nel suo intervento, come riportato dal giornale, disse che “ebbe nel suo laboratorio tipografico il cav. Bertello all’inizio della sua arte, ne rievocò con smagliante parola dei felici e commoventi ricordi, e con senso di vero orgoglio si compiacque con l’antico allievo per la sua splendida riuscita”. Ma la strada del successo imprenditoriale per Enrico Bertello era destinata a proseguire e, durante vari decenni fin verso la fine del secolo, l’Istituto Grafico Bertello seppe conquistare e mantenere una posizione di rilievo a livello nazionale. Bertello mantenne sempre vivo il legame con la sua città natale e nell’immediato dopoguerra, nel 1947, fu eletto Presidente della Filarmonica Chierese e grazie a lui le melodie dei musici chieresi poterono essere apprezzate in occasioni speciali anche nel Cuneese (altre informazioni sul personaggio sono riportate nel Dizionario biografico dei Chieresi illustri).