Di uno abbiamo anche l’anno di costruzione: il 1913
di Antonio Mignozzetti
Si tratta di due manufatti che hanno in comune due caratteristiche: sono entrambi molto periferici rispetto alla città, situati come sono al confine con il Comune di Pino Torinese, e, nonostante la loro dislocazione, non sono abbandonati a se stessi come tanti altri piloni simili, ma molto curati e uno di essi è stato addirittura oggetto di un recente restauro.
Via Superga 21 B
Questa via inizia in corso Torino, subito dopo il distributore dell’Agip. Il pilone si trova dopo qualche chilometro dal suo imbocco e poco più avanti della deviazione che, fra due filari di cipressi, conduce alla monumentale villa Cipresso. Si erge in corrispondenza di una curva a gomito, e se lo trovano di fronte coloro che percorrono il tratto di severa salita antistante. Completamente costruito in laterizio a vista, misura 270 cm di altezza, 120 di larghezza e 95 di profondità. Culmina con un timpano che reca al centro una piccola lapide di marmo con la data di costruzione: 1913. I due spioventi sono coperti di lose di pietra. Sulla destra il pilone si prolunga in una struttura, pure in laterizio, che sembra il residuo di un muro di cinta o del pilastro di un cancello, al quale forse il pilone era addossato. Ci dicono che fu costruito da Ernesto Gariglio e dedicato a S. Pancrazio martire, “come ringraziamento perché tutta la numerosa famiglia, padre madre e nove figli, aveva scampato una grave disgrazia”. La nicchia è alta 120 cm, larga 50 e profonda 70. Come in molti altri piloni, probabilmente l’immagine di San Pancrazio era dipinta sul fondo della nicchia, sulla lastra di latta tuttora esistente. Ma come in tutti gli altri casi simili, la ruggine della lastra ha fatto sì che il dipinto scomparisse completamente. Al suo posto qualcuno ha collocato un bel quadro raffigurante la Madonna col Bambino. Le piante che fiancheggiano il pilone e i vasi di fiori davanti al quadro attestano che c’è qualcuno che se ne prende cura costante.
Via Superga angolo Strada Tetti Vasco
Lungo via Superga, pochi metri prima del bivio con strada Tetti Vasco, sorge un altro pilone che rivela qualche ambizione di tipo architettonico. È costruito in uno stile vagamente gotico, accentuato dall’elegante arco ogivale e dalle svelte colonnine che incorniciano l’imboccatura della nicchia. Questa, nonostante il poco spessore del pilone, acquista profondità dilatandosi in una singolare struttura che aderisce alla sua parte posteriore. Nella nicchia è collocata una statua dell’Immacolata di Lourdes, e vasi di fiori che, anche in questo caso, rivelano la cura di qualche devoto del luogo. Una cura che appare ancora più evidente dalle condizioni del pilone, che fino a pochi anni fa era trascurato e cadente . Ora, invece, è stato completamente restaurato e dipinto, e con il suo candore, si staglia nell’azzurro del cielo e nel verde dei prati circostanti.