CENTOTORRI/SFOGLIA LA RIVISTA – 40 anni fa: come Chieri festeggia il ‘mundial’

11 luglio 1982.Via Vittorio e Piazza Cavour bloccate…

di Valerio Maggio

Lo ‘stare sul pezzo’ avrebbe dovuto significare la pubblicazione di un ricordo del terzo Mundial, vinto dall’Italia nel 1982, già sul numero di luglio. Rimedio ora, alla ripresa dei nostri appuntamenti mensili, attingendo sia da un intervento di Gianni Monteri sulla rivista digitale Doppio zero dell’11 luglio scorso dal titolo: Italia 1982: l’estate incredibile, sia dai miei ricordi personali. Scrive Monteri: «È l’undici luglio come oggi di quarant’anni fa. La forma della felicità è l’urlo di Marco Tardelli dopo il secondo gol, è Sandro Pertini in tribuna, è la coppa alzata da Dino Zoff, è il sorriso appena accennato di Gaetano Scirea, è l’incredulità del giovanissimo Bergomi (zio). (…) I caroselli con le auto partirono e non si fermarono più. Abbiamo festeggiato per giorni, per tutta l’estate e chissà quell’estate quanti anni è durata». Così anche a Chieri. Via Vittorio e piazza Cavour bloccate, clacson e trombe. Su due di quelle auto strombazzanti (Dyane 2cv decapottabile, Innocenti mini) sedevo con vecchi e nuovi amici: Ezio Vergnano, Sergio Ronco, Viki Davin, Maurizio Piva, Livio Sabena (futuro Direttore amministrativo dell’asl, allora responsabile del servizio Economato) e altri che ora mi sfuggono. Fu proprio Sabena a procurare la bandiera recuperandola all’ ex Inam di piazza Mazzini con la promessa, mantenuta, di riconsegnarla il mattino successivo (a quarant’anni di distanza si può raccontare). L’accordo era di incontraci soltanto a vittoria acquisita rimanendo liberi di seguire i novanta minuti decisivi nel modo che ognuno di noi riteneva più opportuno per salvaguardare le proprie coronarie. Personalmente seguii l’incontro insieme a mio padre grande esperto di calcio. Qualcuno del gruppo però non resistette alla tentazione di mettersi davanti alla tv in compagnia per onorare l’antica tradizione fantozziana: “frittatone di cipolle, birra gelata, tifo indiavolato e rutto libero”.

Più tardi decidiamo di spostarci a Torino dove intanto le vie del centro – piazza Carlo Felice, via Roma, piazza Castello, via Po, piazza Vittorio – sono anch’esse invase dall’euforia di un popolo che aveva trasformato e colorato la quotidiana austera atmosfera della capitale sabauda in una folla imbandierata nel tricolore. Ci accodiamo al serpentone con un Maurizio Piva “arroccato” sul cofano della Dyane in precarie condizioni di equilibrio, fermamente deciso a non rientrare nell’abitacolo dell’auto convinto di resistere sino all’alba.

«Spagna ‘82 è stato – sottolinea ancora Monteri – un torneo letterario sia per come si svolse, sia per come andò a finire, e poi perché (cosa che oggi non sarebbe possibile) al seguito della Nazionale italiana c’erano scrittori come Giovanni Arpino, Oreste Del Buono, Mario Soldati e giravano tanti libri. Marco Tardelli la notte prima di Italia/Brasile leggeva – ironia della sorte – La Suora giovane di Arpino (…)».«Molto spesso – conclude – quando penso alla gioia rivado all’esultanza di Tardelli; così mi sento quando tutto sembra girare per il verso giusto. Questi quarant’anni sono passati. É vero siamo invecchiati ma forse non invano».