Centotorri, la rivista che state sfogliando, compie 40 anni. Pochi? Tanti? Dipende. Per noi sono una eternità di gioie, sofferenze, scommesse. La scommessa iniziale, giugno 1983: se esiste un Sorrisi e Canzoni TV per pubblicare i programmi televisivi e presentarli, perché non creare un foglio su cui scrivere i programmi di Radio Centotorri, la radio libera voluta e creata nel 1976 da don Lorenzo Burzio e da allora voce importante del Chierese? Detto e fatto. Il giornale ‘che parla della radio’, in formato tabloid, esce ‘free’, cioè gratis, e viene distribuito ovunque, soprattutto nei negozi. Racconta di cosa succede negli studi di Piazza Trieste, delle persone che vengono intervistate e che spesso sono protagoniste della vita della città e dei suoi dintorni: sindaci, assessori, rappresentanti del volontariato, della cultura, dello sport. Perché la radio è certo musica, ma soprattutto informazione. La gente, da casa, partecipa. In attesa dei social, c’è il telefono, che squilla in continuazione. Centotorri, ad un certo punto, svolta: si continua a parlare di radio, ma l’attualità diventa sempre più protagonista. L’attualità, non la cronaca: impossibile, la cadenza mensile non permette scoop ma solo approfondimenti. E comunque è un a scommessa vinta: il giornale piace, la gente lo cerca e se non lo trova (perché, ad esempio, al Gialdo è finito da tempo) viene a prenderselo in redazione. Bello e commovente. Quando, nel 1995, la radio cessa le trasmissioni perché non è più tempo di piccole emittenti, Centotorri si fa più bello e diventa rivista a colori. L’attualità, l’approfondimento sono sempre i punti di forza, ma è cominciata l’era di internet e le notizie viaggiano sempre più veloci. Centotorri, la rivista nata da una costola di Radio Centotorri, si crea la compagnia di 100torri.it. Insieme, verso nuove sfide.