Morire a poco più di 60 anni è un peccato. In particolare, quando succede a chi, a detta di tutti, non meritava ciò per quanto fatto e stava facendo alla sua famiglia e all’intera comunità. Beppe era un BUONO. Aveva perso da pochi anni papà Pasquale, guida ed esempio unico. Questo fatto l’aveva turbato, ma allo stesso tempo gli aveva dato la forza di continuare il percorso del padre con maggiore intensità mettendo in pratica quanto imparato.
Sempre disponibile, attento, pieno di volontà, gran lavoratore, umile e senza mai alzare la voce. Tutte qualità, scusatemi se mi permetto di scriverlo, quasi introvabili al giorno d’oggi. E quando avanzava un briciolo di tempo andava a fare il volontario per chi ne aveva bisogno.
Viene proprio da pensare che il buon Dio l’abbia chiamato a sé perché aveva bisogno di lui.
Ciao Beppe.
Adelino Mattarello