Un gioco di parole: guerra e pace o pace e guerra?
di P. Pio Giuseppe Marcato op
È Pasqua. Anche per quest’anno non è per nulla facile scambiarsi gli auguri. Non si tratta di ripetere le solite frasi, offrire ai piccoli uova di cioccolato e rompere le uova a fine pranzo. La guerra russo-ucraina continua con i suoi orrori e ci rende inermi spettatori di efferati crimini, proseguono gli sbarchi di profughi e di disperati con il loro carico di speranze e di morte che rendono il nostro mare un grande cimitero; le continue immagini di disastri, di violenze e di altro ancora, non fanno che aumentare il disagio e la sconfitta sui fondamentali valori umani. Non pensavamo che per questa ’primavera’ dovessimo constatare l’insufficienza delle nostre capacità politiche e dialettiche e che questa drammatica situazione si perpetuasse in questo modo.
Ma vogliamo celebrare la Pasqua: la festa della vita, della pace, della primavera dello spirito, soprattutto la Pasqua di Risurrezione di Cristo. Vogliamo formulare degli auguri autentici, anche se le parole sembrano quasi soffocate nelle nostre gole prima di diventare suoni articolati. Vorrei utilizzare il titolo di una grande opera letteraria: ‘Guerra e Pace’ e trasformarlo per noi, oggi, in Pace e guerra. Non è un gioco di parole, soprattutto adesso. Se ci ragioniamo un attimo abbiamo sempre studiato la ‘storia di ieri’, di sempre, con date e nomi di guerre, di trattati di armistizio ma mai come elementi determinati per una pace duratura: brevi tempi di pace fra due guerre, per dire che la pace non era sicura, non era vera. Ma, allora, la pace cos’è e dove si può trovare, come la si può intendere? È davvero un valore che l’uomo può cercare o è un dono che si deve accogliere e conservare con la massima cura? Guerra e pace, pace e guerra: due modalità che determinano la difesa di un territorio, il rapporto di convivenza tra due popoli che non si comprendono più, la difesa di interessi che si scoprono così fragili! La pace è l’assenza di un conflitto e dovrebbe essere la finalità della convivenza tra persone ‘civili’, e la guerra è la situazione opposta. La guerra, allora, è quasi necessaria, inevitabile… la pace non lo è. Pace e guerra sono prospettive opposte. La pace, la giustizia, la verità, la dignità umana si devono porre al massimo livello definendo la guerra assurda, capace solo di eliminare ogni possibile convivenza e condivisione, sono la negazione della verità e della vita. Si può vivere nella pace senza la guerra; la pace precederà sempre ogni guerra ed è capace perfino di annullarla! La pace è la speranza dei popoli, l’attesa e il segno di un autentico sviluppo delle comunità, della famiglia, dell’umanità. Gli effetti di una guerra sono sotto gli occhi di tutti, solo disastri; i frutti della pace, invece, non sono così facili da descrivere perché implicano le prospettive che ogni cultura, ogni nazione, ogni persona desidera formulare per l’oggi e il suo domani. Non ci basta più né la ‘pax romana’, né una solenne dichiarazione “con votazione” dell’ONU per dichiarare in modo inequivocabile l’ingiustizia, l’arroganza, il sopruso del più forte. Diritto, giustizia, verità, amore: parole che non devono essere solo dichiarate, pronunciate ma solo più vissute, rispettate, scelte.
Questo è il grande annuncio della Pasqua cristiana. Dopo un solenne periodo di preparazione, finalmente, al termine di una profonda conversione del cuore e della vita, col digiuno, la preghiera e l’elemosina, coniugati nei diversi ambiti della vita morale, sociale e personale, esplode l’annuncio di Cristo vincitore del male, della violenza e della morte, l’inizio di un nuovo tempo di grazia e di misericordia. Cristo Risorto ci dona il vero senso della vita. Cristo nell’amore divino-umano ci dona la vera pace, la riconciliazione tra Dio e l’umanità, tra uomo e uomo, dell’uomo con se stesso; Lui ci offre la libertà del cuore, la gioia di vivere la vita senza più paure.
Una preghiera ‘nuova’ sgorgherà dal cuore nel giorno di Pasqua: nel Cristo Risorto, dono del Padre, che effonde sull’umanità riconciliata nel suo sangue la gioia del suo Spirito, che offre al mondo la “sua” pace, si potrà dire: “Misericordia e Pace s’incontreranno, la Giustizia e la Pace si baceranno, la Verità germoglierà nella nostra terra e la Giustizia pioverà dal cielo”.
Un sincero augurio a tutti di una lieta e santa Pasqua in Cristo Risorto.