CENTOTORRI/SFOGLIA LA RIVISTA – Sangue e violenza, ma anche segni di vita

 

Complessa e tragica la situazione attuale

di P. Pio Giuseppe Marcato op

 

Alla situazione allarmante e caotica che stiamo vivendo già da molti anni, in Italia, in Europa e nel mondo, con la crisi di valori umani del rispetto della persona dei piccoli, degli anziani e delle famiglie, con l’aggravarsi della crisi economica ed energetica e il perdurare della guerra fratricida in Ucraina, dove sono inascoltate le parole di invito al dialogo, mentre rimbombano solo i rumori delle armi e continuano le distruzioni, si aggiunge ora, in un crescendo di violenza e crudeltà, la guerra in Palestina tra Hamas e Israele. Noi occidentali ritenevano che la questione palestinese si potesse risolvere con dei trattati scritti e firmati, ma era pura illusione, Speravamo ci potesse essere anche solo una sottilissima possibilità di tregua alle continue e quotidiane violenze tra coloni e terroristi, ma sapevamo che era pura illusione e pura fantasia. Non pensavamo che in questi giorni si potesse scatenare con inaudita violenza e atrocità una guerra di così vasta proporzione e quanto per ora abbiamo visto oltre all’orrore della guerra, le atrocità e le violenze sui corpi di bambini, donne, famiglie, soldati e ostaggi come carne da macello o merce di scambio. Ma la violenza continua e dilaga anche nelle nostre ‘pacifiche e indifferenti’ nazioni. Vediamo, ci scandalizziamo quanto conviene, ma poi non si fa nulla di concreto per frenare il disastro umanitario. Nelle guerre nessuno è vincitore, sono tutti perdenti, e la politica e le diplomazie non fanno che prolungare i conflitti senza ottenere nulla!

A tanta tragedia umanitaria, e qui si parla solo della nostra Europa e del Vicino Oriente, possiamo dire che l’unica voce di levatura morale e universale, che ha il ‘diritto di alzare la voce’, non è certo quella del Segretario dell’ONU, ma solo del Vescovo di Roma, Papa Francesco che, almeno due volte la settimana chiede e invita al dialogo, implora che cessino i rumori delle armi e si parli di coscienza, di valori morali, di rispetto delle persone e di rendere possibile nell’immediato la pace.

In questo tempo oltre le iniziative per il dialogo tra i belligeranti, di vera diplomazia, Papa Francesco ha fatto sentire la sua voce di Padre e Pastore con due particolari Esortazioni Apostoliche di grande valore e che meritano di essere lette e approfondire. Pur di diverso valore e intensità dottrinale, riguardano due aspetti della vita umana e cistiana. Sono datate a breve distanza l’una dall’altra e hanno indirizzi culturali, sociali e religiosi differenti. La prima del 4 ottobre di quest’anno, festa di s. Francesco d’Assisi, dal titolo “Laudate Deum” ha voluto proseguire il discorso, disatteso e ampiamente sottovalutato, aperto 8 anni fa con la prima Esortazione dl titolo “Laudato sii” sul rispetto e l’attenzione al continuo degrado della natura, la ‘Casa comune’ dei popoli e delle nazioni e ora, con la nuova Esortazione sul cambiamento climatico, che rischia una catastrofe ambientale. Il rispetto della Natura pretende e si commisura con la responsabilità dei Governi e delle Nazioni per tutelare un bene che rischia di rivoltarsi conto l’umanità diventando la tomba di tutti senza alcuna possibilità di rimedio. Esibendo una documentazione che rinfaccia ai Grandi e ai popoli il disinteresse anzi la volontà positiva del degrado ambientale e dichiarando che l’alterazione climatica minaccia le specie animali e destabilizza l’habitat dell’uomo, ricorda il dovere morale di tutti a fare attenzione e a mettere seri ripari, altrimenti ci si avvierebbe ineluttabilmente al degrado senza più possibilità di ritorno. Un grido misurato e accorato. Come le guerre degradano la coscienza umana così il degrado ambientale creerebbe le premesse ai continui disastri che ora solo in minima parte creano disagi e disastri con cicloni, terremoti, alluvioni, desertificazioni, impoverimento delle risorse. ‘Forse’ siamo ancora in tempo per riparare i danni, ma fino a quando?

A sollevare lo spirito e a dare ai cattolici un respiro di grazia e di santità l’altra Esortazione Apostolica “Confiance en Dieu” (Sulla fiducia nell’amore misericordioso di Dio) nella ricorrenza del 150 anniversario della nascita di S. Teresa di Gesù Bambino e del S. Volto e nel 100 anniversario della sua elevazione all’onore degli altari come santa ed esempio di virtù, che con l’indicazione della ‘piccola via’ alla santità le ha permesso con i suoi scritti spirituali, l’autobiografia, la storia di un’anima, di diventare Patrona delle Missioni e Dottore della Chiesa. Di queste sollecitazioni spirituali di un Padre e Pastore ne abbiamo bisogno per riflettere, riprendere coraggio e avere la certezza che nonostante le difficoltà e le prove possiamo ritrovare ‘uniti, solidali e responsabili’ la via per una vita più umana e cristiana.