CENTOTORRI/SFOGLIA LA RIVISTA. 1970. Chieri, Riva e Pecetto: le pioniere del volley rosa

Le origini della pallavolo femminile chierese in un torneo a Casa Pamparato. Rivese, Fulgor, Pecetto e Olimpia Duomo

di Giuseppe Toffetti

E’ il mese di settembre del 1970 l’inizio di tutto. La storia del volley femminile a Chieri comincia con il primo torneo femminile a Chieri con quattro squadre (Fulgor, Olimpia, Pecetto, Rivese).

Campo di gioco  cortile di Casa Pamparato.  Organizzazione dei giovani del Duomo (C.S.C.Fratel Cavallaro). Vince la Rivese.

A Riva presso Chieri

Ma come nasce la pallavolo a Riva presso Chieri? Addirittura due anni prima. La prima rete viene montata nel cortile dell’oratorio femminile il 7 luglio 1968. Due ragazzi di allora, Francesco Torta e Andrea Quaglino, si offrono di dare una mano alla squadra come allenatori. Le suore preparano la divisa: maglietta arancione e tuta blu. Esordiscono a Chieri nella loro prima partita, sostenute da un grande numero di tifosi, venerdì 18 settembre, vincendo 2-0 (15-7 e 16-14) contro l’Olimpia, con la punta di diamante Donatella Demo e un buon gioco di tutte le compagne: Gisella Zambello, Gabriella Bechis, Gabriella ed Emilia Bosco, Amabile Demo, Marisa Aruga, Antonella Cometto, Rosangela Berruto, Marilisa Beltramo…

La Fulgor femminile

Scrive Carlo Belmondo: “La rivoluzione studentesca è del 1968, ma a  Chieri inizia un po’ dopo e le ragazzine chieresi hanno ancora pochissimi spazi. Gli oratori sono tutti o solo maschili o solo femminili, ma si incomincia a sentire un po’ di aria nuova, si intuisce che qualcosa sta per cambiare, anche se ancora allo stato larvale. Siamo verso la fine del mese di agosto del 1970, quando a qualcuno del gruppo di giovani dirigenti del Fratel Cavallaro (associazione del Duomo), che sta organizzando il solito torneo di pallavolo maschile, viene l’idea di proporre e affiancare anche un torneo femminile. Chissà come, un gruppo di ragazzine chieresi viene a conoscenza di questa iniziativa e incomincia a cercare altre ragazze. Anzitutto tra quelle, che, come loro, hanno frequentato le medie con la professoressa di educazione fisica Patrizia Scuderi, che  insegna i primi rudimenti della pallavolo. Autoformatasi così una  squadra di una decina di elementi,  occorre reperire i soldi per l’iscrizione e un gioco di maglie tutte uguali. Qualcuna di loro, che già conosce un po’ l’ambiente della Congregazione Mariana, propone di chiedere a Giuseppe Toffetti, segretario della Fulgor, che, però, essendo già sin troppo impegnato nelle altre attività sportive, dirotta le ragazze su Carlo Belmondo.  Il giovane ventenne si rende disponibile da subito.   Detto fatto, si esegue  l’iscrizione e pochi giorni dopo si inizia a giocare il torneo, quasi senza nessun allenamento, visto che non c’è neanche un allenatore”.

Prima partita della Fulgor femminile, torneo Fratel Cavallaro, 16 settembre 1970, Fulgor- Pecetto 2-0 (15/8 15/7), con Flavio Pertusio chiamato in panchina.  Scendono in campo in gialloblu, con pantaloni lunghi e con le magliette da calcio dei ragazzi (e con qualche piccola lite per la scelta dei numeri!): le sorelle Marcante Marisa e Daniela, Cerrato Daniela e Rosanna, Fasolo Anna, Gay Roslla, Studer Marisa, Favalessa Maria Grazia, Vergnano Piera.

Anna Fasolo racconta:  “Del mio esordio nella Fulgor femminile di pallavolo ho un ricordo un po’ vago, essendo passati più di 50 anni. Avevo il ruolo di alzatrice (data la mia statura un po’ bassina) e come primo impegno partecipammo al torneo Fratel Cavallaro nel 1970. La prima partita  fu un’esperienza per alcuni aspetti bellissima, per altri di pura sofferenza. Sicuramente ero felice di entrare nel mondo dello sport ufficiale con tanto di divisa gialloblù della Fulgor, quando allora l’unico sport che si praticava era giocare in cortile. Poi mi inorgogliva il fatto di fare parte di una squadra femminile, quando lo sport a livello locale era declinato soprattutto al maschile. La parte difficile fu, invece, superare la paura di fare figuracce in campo sbagliando un passaggio o soprattutto un’alzata. Mi tremavano le gambe , ma per fortuna l’ansia da prestazione non ci impedì di vincere la partita contro il Pecetto con un bel 2-0!”

L’Olimpia Duomo

Non troviamo notizie su chi gestisce la squadra e la iscrive al Cavallaro. Da alcune testimonianze risulta, però, che con il nome Olimpia sia stata iscritta la squadra del Duomo. Sembrerebbe che il parroco di allora Don Luigi Lucco Castello ed il suo vice, Don Beppe Accastello, avessero sconsigliato allo storico gruppo del Cavallaro di allora (Lorenzo Vergnano, Mario Garrone, Dado Cavaglià e Vladimiro Marangon) di utilizzare il nome del Duomo per la squadra femminile.

 

Il Duomo Olimpia vince, comunque, la primissima partita del primo torneo femminile chierese. Lunedì 14 settembre 1970: Olimpia-Pecetto 2-0 (15-1 15-3). Il giornale Cronache Chieresi elenca le formazioni. Olimpia: Mantello, Menzio, Stoppa, Fasano, Simeon… sono solo cinque. In cinque, dunque, strabattono facilmente il Pecetto.  Dice Anna Maria Simeon, unica giocatrice rintracciata: “Di quella partita non ricordo quasi niente. So che stavo male fisicamente e ricordo solo la bella vittoria sul Pecetto, non mi ricordo di nessuna delle compagne né dell’allenatore.” Probabilmente, da alcune non sicure testimonianze, l’allenatore era  Delbosco.

La squadra pecettese schiera: Torchio, Trinchero P, Trinchero M., Bertarione, Papi, Degregori, Bernado. Il Pecetto, comunque, si ritira prima delle sue ultime due partite del girone di ritorno e la giuria annulla i risultati delle precedenti quattro partite, tutte perse.

Classifica finale: Rivese punti 6, Fulgor 5, Olimpia 3.  Il punto in più della Rivese è dovuto alla vittoria sull’Olimpia mentre la Fulgor aveva pareggiato.

 (CONTINUA)