CENTOTORRI/SFOGLIA LA RIVISTA. Cambiano: dalla Casa del Teatro Ragazzi al Salone Internazionale del Libro.

Giulia Miniati autrice e lettrice ad alta voce di storie

di Antonella Rutigliano

 È proprio il caso di dirlo: “Una Vita Immaginaria”. Giulia Miniati che dopo il Liceo Classico ha studiato Didattica Museale e Scenografia Teatrale presso l’ Accademia Albertina delle Belle Arti, è passata, da collaboratore con la Casa Teatro Ragazzi, al Salone Internazionale del Libro di Torino. Ci andrà come autrice e lettrice ad alta voce di storie. La troverete dal 9 al 13 maggio nello stand Nati per Leggere con Simone Valentino. “Leggeremo favole e fiabe che con altri scrittori e attori abbiamo registrato sul podcast “Fila a Nanna, Musica in Fiaba”; che troverete su tutti i canali più conosciuti. Il progetto, nasce nel 2020 in pieno lockdown da un’ idea di Claudia Martone attrice e regista, ed è nato per non lasciare soli i bambini e i genitori in quel periodo terribile”. Alla Casa Teatro Ragazzi ci è arrivata per frequentare il biennio formativo Piccola Accademia del Teatro e dell’ Animazione 2009-2011. – Quest’ anno festeggiate i primi quindici anni insieme?!

“Vero. Ringrazio tutti i maestri con cui ho lavorato: da Bobo Nigro a Silvano Antonelli, a Maria Paola Pierini. Marco Bricco, Graziano Melano, Vanni Zinola e tanti altri tutti molto bravi”. – Tra i tanti attori con cui hai collaborato in Corso Galileo Ferraris 266/C so che c’ è anche un cambianese? “Claudio Dughera. Abbiamo fatto tante cose insieme, a Cambiano e altrove, ci siamo e ci divertiamo molto. Siamo anche amici“. Prima di lasciarla, le parlo di sua mamma Patrizia che ha lasciato questa terra da un po’. – Patrizia te le raccontava le favole? “No. Me le raccontava Ernesto, il mio nonno paterno. Passavo i sabato pomeriggio ad ascoltare favole che inventava apposta per me. Mi manca”. – Se ti chiedessi di scrivere l’ incipit di una nuova favola dedicata a tua madre come inizieresti? “C’ era una volta una bambina, che non si chiamava Patrizia, ma chissà perchè, tutti, la chiamavano Patty. Era piccola; ma tutti, quando parlavano di lei, dicevano che era un Leone !”.