CENTOTORRI/SFOGLIA LA RIVISTA. L’ Edicola di ieri a cura di Valerio Maggio. La Resistenza appartiene all’Italia

(*Sivio Geuna IL Chierese 31 marzo 1951)

«(…) Scrivo Resistenza con la R maiuscola deliberatamente e al fine di condizionare tutte le argomentazioni e le conseguenti conclusioni a questo concetto generale che attuandosi e identificandosi con la lotta di liberazione nazionale, ne sposta la ragione stessa del suo essere soltanto e in quanto ‘fenomeno nazionale’. (…) I motivi che ci hanno portato sui monti in quel settembre del ’43 e che per venti mesi hanno costituito il nuovo Carroccio ideale del 2° risorgimento italiano per degli ‘italiani’ volevano dire Patria e Libertà. (…)La Resistenza – a fianco del Corpo Italiano di Liberazione, regolarmente inquadrato in reparti operanti si innestava e combatteva sulla linea storico-politica del 25 luglio ’43 – ed oltre alla guerra al tedesco invasore anche lottando contro la pseudo repubblichina fasulla agiva nel diritto e nella legalità (…). La Resistenza – accomunando cittadini di ogni origine, confessione religiosa, ceto e convinzione politica, dal generale al volontario diciottenne, dal marchese al manovale, dal prete all’ebreo, dal monarchico al comunista – era per questo ‘fenomeno nazionale’. Il patrimonio morale della Resistenza è perciò patrimonio della nazione: monopolizzarlo (…) è un falso in atto pubblico, è un tradimento verso tutti quelli che ne fecero parte e che, o caduti per la Resistenza, o sopravvissuti ne sono ancora l’espressione (…)».

*Silvio Geuna (1909 – 1998).  Chierese di nascita torinese d’adozione è stato un politico democristiano e un giornalista decorato con medaglia d’argento al valor militare e di due croci di guerra al merito. Al momento dell’armistizio si affrettò ad organizzare una banda partigiana. Designato dalla D.C. a rappresentarla nel Comitato militare del C.L.N. piemontese fu catturato dai fascisti il 31 maggio 1944, processato e condannato all’ergastolo. Successivamente alla sua uscita di prigione, al momento dell’insurrezione di Torino, ha coperto vari incarichi politico-istituzionali. La città di Chieri gli ha dedicato una via; quella di Torino un giardino in centro.