CENTOTORRI/SFOGLIA LA RIVISTA – CURIOSITÀ CHIERESI – 1874. Due binari che raccontano

 di Roberto Toffanello

 

“Scusi, per piazza Don Bosco?”. Siamo in molti, forse, a essere in difficoltà se ci dovesse essere chiesta questa indicazione. Quella piazza è semplicemente detta dai più “Piazza della stazione” e centocinquant’anni fa fu lo scenario di un’inaugurazione importante per Chieri: il 9 novembre 1874 veniva inaugurata infatti la ferrovia. Il programma dell’Inaugurazione, scritto negli inviti firmati dal Sindaco di Chieri Lorenzo Radino, prevedeva: alle ore 11.30 Partenza da Torino del Convoglio Inaugurale; alle 12.10 Ricevimento delle Autorità Governative e degli Invitati alla Stazione di Chieri; alle 13 Pranzo offerto dal Municipio nel locale del Collegio-Convitto; alle 17 Concerti musicali nella Piazza detta delle Erbe; nella sera Veglia e Festa da Ballo nelle sale del Circolo Chierese, Illuminazione generale e Fuochi artifiziali aerei; alle 22.10 Partenza da Chieri del Convoglio Inaugurale.

A ricordo venne posta una grande lapide in marmo, opera di Pietro Durio, epigrafista di Sua Maestà. Qualche anno fa nell’abbassare il soffitto del porticato della stazione si adottò un sistema che consentisse la lettura della lapide; attualmente però la metà superiore non è più leggibile. In aiuto ci viene la trascrizione fatta alcuni anni fa e che riporto:

 

QUESTA

STRADA FERRATA

COSTRUTTA DAL MDCCCLXXII (1872)

AL MDCCCLXXIV (1874)

A CURA DELLA SOCIETÀ FERROVIARIA

DELL’ALTA ITALIA

CONGIUNSE ALLE GRANDI VIE

DEL COMMERCIO NAZIONALE

L’INDUSTRE E LABORIOSA

CITTÀ DI CHIERI

CHE DI TANTO BENEFIZIO

VA DEBITRICE

AL SINDACO CAVALIERE LORENZO RADINO

PROMOTORE DELLA SUA COSTRUZIONE

AI PATTI DELIBERATI

IL III SETTEMBRE MDCCCLXXI (1871)

ESSENDO CONSIGLIERI MUNICIPALI

(seguono i nomi dei trenta consiglieri)

Non fu un’impresa facile per il sindaco Radino. Giuseppe Gallina ne “Il mio libro” scrive: Finché non parlò di ferrovie ebbe l’appoggio di quasi tutti i Consiglieri, compresi quelli di Santena (il Comune di Chieri comprendeva, tra le sue dipendenze, da molti secoli la borgata di Santena). Però, non appena fece intendere la necessità della costruzione di una ferrovia, ebbe contrari tutti i Santenesi e qualche altro Consigliere di Chieri. Non ho mai compresa tale opposizione. Influenze potentissime ostacolavano anche la concessione da parte del Ministero. […] Ricordo ancora il giorno del 1871 in cui da Roma arrivava a Chieri il cav. Lorenzo Radino col decreto della concessione. Tutta la popolazione plaudente gli andava incontro alla porta di Torino, facendogli una grandissima dimostrazione di simpatia.

La zona della stazione è fortemente mutata, anche i binari sono stati ridotti; in molti ricordano i binari collocati paralleli a Via Roma e quelli che arrivavano al confine con Piazza Europa, poi vi era un binario particolare che, attraversando Via Campo Archero, entrava nel cortile della Caserma Emiliano Scotti, per i chieresi “I Capannoni militari”. Oggi, come allora, riprogettando la zona si potrebbe tenere conto anche e soprattutto di quella strada ferrata che congiunse l’industre e laboriosa Città di Chieri alle grandi vie del commercio nazionale.

Anche due binari possono essere spunto per raccontare la nostra storia.