Il prezioso intervento di papa Francesco al G7
di P. Pio Giuseppe Marcato op
La presenza di papa Francesco al G7, su personale richiesta della Presidente del Consiglio G. Meloni, se ha stupito a livello mondiale, Gli ha dato la possibilità di intervenire su un problema di rilevanza scientifica, culturale e sociale. Molti hanno sentito una certa eco dai social ma pochi, al di là degli interessati, hanno potuto riflettere su un testo fondamentale, oggetto di approfondite ricerche. Ho ritenuto utile proporre ampi stralci del documento per permettere di accostarsi direttamente al testo e valutarne personalmente il contenuto. L’oggetto in questione è l’Intelligenza Artificiale (sigla IA) che ha implicanze nei settori dell’economia, della scienza e della tecnica, della ricerca medica ecc. Il rischio, ventilato da più parti, è di farne un uso e un’applicazione non conforme alla dignità della persona umana e al bene dell’umanità.
Questi alcuni passaggi significativi dell’intervento di Papa Francesco
La Sacra Scrittura attesta che Dio ha donato agli uomini il suo Spirito affinché abbiano saggezza, intelligenza e scienza in ogni genere di lavoro. La scienza e la tecnologia sono prodotti straordinari del potenziale creato di noi esseri umani. È proprio dall’utilizzo di questo potenziale che Dio ha permesso iss alla luce l’Intelligenza Artificiale (AI). È uno strumento estremamente potente, impiegato in tantissime aree dell’agire umano: dalla medicina al mondo del lavoro, dalla cultura all’ambito della comunicazione, dall’educazione alla politica. È lecito ipotizzare che il suo uso influenzerà il nostro modo di vivere e, in futuro, la nostra stessa identità. Da una parte c’è l’entusiasmo per le possibilità che offre, dall’altro genera timore per le conseguenze che lascia presagire… Non possiamo dubitare che contribuirà alla creazione di un nuovo sistema sociale caratterizzato da complesse trasformazioni epocali. È uno strumento affascinante, ma tutto dipende dal suo impiego… Non è possibile separare la storia dell’uomo e della civilizzazione dalla storia dell’invenzione di strumenti operativi. La capacità di costruire utensili è stata fondamentale per sviluppare il suo adattamento nei diversi settori. Tuttavia, l’uso dei nostri utensili non sempre è unicamente rivolto al bene; anzi, non di rado, proprio grazie alla sua radicale libertà, l’umanità ha pervertito i fini del suo essere trasformandosi in nemica di se stessa e del pianeta. Parlare di tecnologia è parlare di cosa significhi essere umani, di quella nostra unica condizione tra libertà e responsabilità, cioè parlare di “etica”. Un esempio: i nostri antenati affilarono delle pietre di selce per costruire dei coltelli, li usarono per tagliare il pellame per i vestiti e ‘anche’ per uccidersi gli uni gli altri… L’AI è uno strumento ancor più complesso perché può adattarsi autonomamente al compito che le viene assegnato e operare scelte indipendenti dall’essere umano per raggiungere l’obiettivo prefissato… Conviene ricordare che la macchina può produrre delle scelte “algoritmiche”. la macchina esegue una scelta tecnica tra più possibilità e si basa su interferenze statistiche, mentre l’essere umano non solo sceglie, ma in cuor suo è capace di decidere, e la decisione è un elemento che potremmo definire strategico di una scelta e richiede una valutazione etica. Di fronte ai prodigi delle macchine, che sembrano saper scegliere in maniere indipendente, dobbiamo aver chiaro che all’essere umano deve sempre rimanere la libertà e responsabilità della decisione. Abbiamo sempre bisogno di garantire e tutelare uno spazio di controllo dell’essere umano sul processo di scelta dei programmi di AI, ne va della stessa dignità umana…. In un dramma come quello dei conflitti armati è urgente ripensare lo sviluppo e l’utilizzo di dispositivi come le cosiddette “armi letali autonome” per bandirne l’uso. Nessuna macchina dovrebbe mai scegliere se togliere la vita ad un essere umano. Nella sua essenza l’AI è un utensile designato per la risoluzione di problemi e funziona per mezzo di concatenamenti logici di operazioni algebriche effettuati su categorie di dati, evidenziandone le probabilità e assicurandone quasi la certezza. Occorre fare attenzione: l’AI non è un ‘altro’ essere umano ed essa non può proporre principi generali, tanto meno etici, e il metodo di calcolo, il cosiddetto algoritmo, non è dotato né di oggettività né di neutralità. La riflessione sugli effetti dell’AI sul futuro dell’umanità ci conduce alla considerazione dell’importanza della “sana politica” per guardare con speranza e fiducia al nostro avvenire. La società mondiale ha oggi gravi carenze strutturali che non si risolvono con rattoppi o soluzioni veloci o meramente occasionali. Ci sono cose che devono essere cambiate con reimpostazioni di fondo e trasformazioni importanti… Il Papa nel suo lungo e articolato discorso al G7 ha messo in guardia i Grandi del momento per sollecitarli a prendere responsabilmente decisioni per il bene dell’umanità senza falsi allarmismi ma anche senza chiudere gli occhi di fronte ai vari disastri che si stanno compiendo a favore di un solo scellerato sviluppo economico. Papa Francesco ha lanciato un ulteriore monito per il rispetto della persona umana e la salvaguardia del creato