Gli eretici della fratellanza
(Annalisa Cuzzocrea La Stampa 29 dicembre 2024)«Don Mattia Ferrari ha 31 anni. (…) Non crede di essere portatore di salvezza. Al contrario, è lui che si ritiene fortunato per quel che impara dalle persone che incontra (…) che lottano per la sopravvivenza (…); scartati che conoscono il dono della solidarietà. “Spesso ci chiediamo – scrive – perché noi (…) e quelli delle altre organizzazioni che operano attorno ai migranti veniamo accusati e osteggiati nonostante il nostro apporto in termini di arrivi sia minimo intorno al 10%. La risposta è semplice. Serve un capro espiatorio su cui incanalare la rabbia dei cittadini”. Ma c’è un motivo più complesso e qui don Mattia fa riferimento ai sociologi (…): le classi dominanti costruiscono universi simbolici che non devono essere sfidati. Pena: essere tacciati di eresia, ipocrisia, danno dell’ordine pubblico. Ho capito d’un colpo qual è il problema di parte degli italiani e di troppa parte della politica davanti al lavoro delle Ong e ai loro sforzi (…). Il problema è la costruzione di un universo simbolico che prevede, anzi mette al centro, la fratellanza. Una parola che non dovrebbe suonare eretica sotto Natale, e invece sentite come stride in mezzo alle strade illuminate e ai bar pieni di turisti. Scrive Raphael Glucksmann che “i genitori dell’homo economicus hanno teorizzato e praticato la messa in secondo piano dell’empatia (…) e perfino la sua totale esclusione dal campo visivo”. È sempre stato così ? O l’esaltazione dell’egoismo sta peggiorando negli anni?».