CENTOTORRI/SFOGLIA LA RIVISTA – Chieri com’era: “Terzisti”, immagini di storia del nostro tessile

 

A Chieri, 50 anni fa, erano ancora in 141 a far battere i telai…

di Valerio Maggio

Luigi Navone

Se oggi la produzione tessile chierese è ai minimi storici non così lo è stata durante il boom economico ed ancora pochi decenni fa prima di avviarsi verso di un percorso di declino inesorabile. Mezzo secolo fa, all’indomani del superamento di una delle tanti crisi del settore – i dati della ‘revisione dell’Albo artigiani’ ci ricordano come fossero ancora 141 «i terzisti (tessiture ma anche tintorie finissaggio n.d.r) che fanno battere i telai che insieme alle 800 lavoratrici a domicilio rappresentano una riserva di ‘lavoro marginale’ che interessa le tessiture». Risultava invece formato da 212 aziende l’intero comparto dal che si deduce che le “grandi” o “medie” tessiture censite erano nell’ordine di una settantina. Sono gli ultimi sprazzi di un’attività che di lì a poco imboccherà un inesorabile viale del tramonto grazie al fatto che, quei terzisti, rappresentavano una categoria di ‘forza lavoro’ anziana priva di prospettive per il futuro. Pochi dei loro figli, a dire la verità quasi nessuno, avevano infatti scelto di continuare nel lavoro dei loro padri dove, con soli tre quattro telai, si poteva trarre – con grande fatica e con orari estenuanti – soltanto un esiguo margine di guadagno. Ripercorrere quel periodo significa ancora una volta ricordare come quasi ogni casa di Chieri ospitasse almeno un telaio il cui rumore scandiva le ore di una vita interamente dedicata a produrre stoffa più o meno di valore. Non mi resta, a questo punto, che proporvi i volti di alcuni di quegli storici terzisti riprendendoli sia dal ‘Fondo Fuori dal cassetto’ (quanto sarebbe bello renderlo finalmente disponibile a tutti) presente nella Sezione di Storia locale della Biblioteca civica di Chieri sia dall’archivio Cesare Matta.

Domenico Bay

Immagini sbiadite di personaggi dai visi squadrati con sorrisi di maniera provenienti da labbra spesso troppo serie.