Cristo è Risorto. Viviamo la speranza di un mondo riconciliato
di P. Pio Giuseppe Marcato op
È Pasqua. Anche per quest’anno non è per nulla facile scambiarsi gli auguri. Non si tratta di ripetere le solite frasi, offrire ai piccoli uova di cioccolato e rompere le uova a fine pranzo. La guerra russo-ucraina continua, la guerra tra Israele e Hamas-e-Palestinesi, i vari conflitti mondiali continuano con i loro orrori e noi restiamo inermi spettatori di efferati crimini. Proseguono gli sbarchi di profughi e di disperati con il loro carico di speranze e di morte che rendono il nostro mare un grande cimitero; le continue immagini di disastri ecologici, di violenze e di altro ancora, non fanno che aumentare il disagio e la sconfitta dei valori fondamentali umani. Non pensavamo che anche per questa primavera dovessimo constatare l’insufficienza delle nostre capacità politiche e dialettiche e che questa situazione si perpetuasse in modo così drammatico.Vogliamo celebrare la Pasqua in un modo nuovo: è la festa della vita, della pace, della speranza, soprattutto la Pasqua di Risurrezione di Cristo. Vogliamo formulare auguri autentici, anche se le parole sembrano soffocate prima di diventare segni di gioia e di pace. Cos’è oggi la ‘pace’, dove la si può trovare, come la si può costruire e consolidare? È davvero un valore che l’uomo può cercare o è un dono che si deve accogliere e conservare con la massima cura? La pace non è solo l’assenza di conflitti armati, dovrebbe essere la finalità della convivenza tra persone ‘civili’: la guerra è la situazione opposta. La guerra nella mentalità comune sembra quasi inevitabile… ma la pace la si deve costruire, sempre. La pace, la giustizia sono e devono diventare punti fermi della dignità della persona e della natura umana, si devono porre al massimo livello definendo la guerra come realtà assurda, capace solo di eliminare ogni possibile convivenza, è la negazione della verità e della vita. Si può e si deve vivere nella pace, senza la guerra; la pace precederà sempre ogni guerra ed è capace di annullarla! La pace, quella che Cristo con la sua risurrezione ci ha donato, è la speranza dei popoli, l’attesa e il segno di un autentico sviluppo delle comunità, della famiglia, della stessa umanità intera. Gli effetti della guerra sono sotto gli occhi di tutti: solo disastri, solo distruzioni, mentre i frutti della pace, se non sono così facili da descrivere implicano le prospettive che ogni cultura, ogni nazione, ogni persona desidera formulare per l’oggi e per il suo domani. Diritto, giustizia, verità, amore sono parole che non devono essere solo dichiarate dalle massime autorità politiche o da istituzioni sovranazionali, ma vissute, rispettate, scelte.Questo è l’annuncio della Pasqua cristiana. Dopo il periodo di preparazione, la Quaresima, e quest’Anno Giubilare l’ha richiamato più volte, finalmente, come significativo movimento di una autentica conversione del cuore e della vita, esplode l’annuncio che Cristo è il vincitore del male, della violenza e della morte. Lui è la nostra pace, la nostra gioia. È Lui che segna l’inizio di un nuovo tempo di grazia e di misericordia, è il Cristo Risorto che ci dona il vero senso della vita. Cristo nel suo gesto di amore divino-umano ci dona la riconciliazione tra Dio e l’umanità, tra uomo e uomo, dell’uomo con se stesso. Lui ci offre la libertà del cuore, la gioia di vivere la vita senza più paure. La preghiera nel giorno di Pasqua: il Cristo Risorto che effonde sull’umanità riconciliata la gioia e la forza del suo Spirito, doni al mondo la “sua” pace, ci faccia comprendere la bellezza della vita. Solo allora la misericordia e la pace si possono incontrare, la giustizia e la pace si possono fondere insieme e l’umanità potrà vivere un nuovo tempo di speranza.L’augurio a tutti di una lieta e santa Pasqua in Cristo Risorto.