La ‘Sala delle Consorelle’
È così chiamata la sala dove avvenivano le riunioni dei membri della Confraternita. Oggi è praticamente trasformata in piccola pinacoteca.
CACCIA Guglielmo (Il Moncalvo) e FEA Francesco. San Nicola da Tolentino, con episodi della vita del Santo (inizio sec. XVII).
È l’opera più importante di quelle custodite in questa sala. Raffigura San Nicola da Tolentino incoronato dalla SS. Trinità e da Maria Vergine: un quadro firmato da Guglielmo Caccia (“il Moncalvo”). Attorno ad esso si snoda una serie di quadretti di stile molto naïf, raffiguranti episodi della vita del Santo, probabile opera di Francesco Fea, allievo chierese del Moncalvo.
Antonio Bosio sostiene che questo quadro si trovava nella cappella di San Nicola da Tolentino, di patronato della famiglia Vacheri, nella distrutta chiesa di Sant’Agostino. Attualmente appartiene alla Casa di Riposo Giovanni XXIII, che l’ha affidata in deposito alla Confraternita di San Bernardino.
ANDRIETTO Antonio, Madonna del Suffragio (fine sec. XVII-inizio sec. XVIII).
È uno dei cinque quadri esistenti in Chieri che hanno per soggetto l’Immacolata Concezione (gli altri si trovano a San Giorgio, nella sacrestia del Duomo, presso l’Istituto Giovanni XXIII e presso il convento della Pace), alcuni firmati altri attribuiti ad Antonio Andrietto, pittore moncalvesco nato attorno al 1650 nei pressi di Como e morto a Chieri (dove venne sepolto presso la Collegiata) il 12 gennaio 1713).
I quadri, quasi uguali fra di loro, probabilmente appartenevano alle varie associazioni di tessitori della città, che tutte veneravano l’Immacolata come loro protettrice. Questa di San Bernardino ha una particolarità: l’aggiunta delle Anime del Purgatorio che ne fa piuttosto una Madonna del Suffragio.
GIRARDI Joseph, Sacra Famiglia (prima metà del sec. XVII).
Di questo pittore, dal nome francese e dal cognome italiano, che potrebbe essere l’italianizzazione di un cognome francese, non conosciamo nessun’altra opera. Si tratta, comunque, di un artista che sembra rifarsi a quella corrente pittorica, caratterizzata da un accentuato “luminismo”, il massimo esponente della quale fu il fiammingo Gherardo delle Notti (Gerrit Honthorst) e che fu l’ultima variante dal caravaggismo romano.
ANONIMO: “Apostolato” (1733 ca.).
Gli ovali con i busti di Gesù, della Madonna e di San Pietro fanno parte del cosiddetto “apostolato”, cioè della serie di quattordici quadri, rappresentanti gli Apostoli, Gesù e la Madonna che, stando alla testimonianza del Bosio, erano stati acquistati dalla Confraternita con i proventi del lascito effettuato il 24 novembre 1733 dal priore della stessa Giuseppe Vivaldo. Gli altri sono stati dislocati parte nella sacrestia e parte nell’ufficio della Confraternita.
AUTORI IGNOTI. I Santi Martiri Tebei Secondo, Chiaffredo, Maurizio e Defendente . San Liborio, vescovo di Le Mans. San Rocco. La Vergine Addolorata .
Anonimi pittori settecenteschi sono gli autori di questi quadri, di modesta fattura. Secondo la testimonianza di Antonio Bosio, i quadri raffiguranti alcuni Martiri Tebei (di quelli che lui nomina mancano quelli dei Santi Solutore, Avventore e Ottavio) furono regalati alla chiesa da tale Pier Francesco Opessi.
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