“Uomo di media statura e corporatura, con colorito sano, barba lunga un poco crespata, capelli neri, corti, un poco arricciati. Occhi scintillanti, neri, sguardo penetrante e potente… modi cortesi e semplici del suo tratto facevano contrasto al carattere serio… Religioso senza ostentazione… Lavoratore instancabile… ”, così lo descrive il suo amico d’infanzia Francesco Corno in una lettera spedita al settimanale L’Arco.
E anche Alberto Cornaglia, professore chierese, direttore del Regio Ginnasio di Fossano, nel discorso di inaugurazione della lapide che nel giugno del 1899 gli fu dedicata dalla città, sottolinea questo suo essere stato “credente, perché la religione è sempre stata fonte di sublimi ispirazioni agli artisti, e al tempo stesso fervido patriota… ” impegnato a “risposare la fede con la scienza e la Chiesa con lo Stato… a fine di ottenere un’Italia in realtà consona con quell’Italia ideale religiosa e civile, che stava in cima ai suoi pensieri”.
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